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 2009  gennaio 24 Sabato calendario

ARRESTATO NKUDA, SIGNORE DELLA GUERRA TUTSI SVOLTA TRA CONGO E RUANDA DOPO I MASSACRI


Cade il generale ribelle, lo psicologo diventato guerrigliero, il simbolo del conflitto nel Kivu, estrema regione dell´est del Congo. Laurent Nkunda, 42 anni, sedicente pastore cristiano, ricercato per crimini di guerra, leader dei tutsi congolesi raggruppati attorno al Congresso nazionale per la difesa del popolo, paga con l´arresto il nuovo corso avviato da Kigali e Kinshasa per rimettere ordine nella turbolenta (e ricchissima) regione della Repubblica democratica del Congo e avviare un processo di pace duraturo, dopo undici anni di una guerra già costata cinque milioni di morti e quasi un milione di profughi.
Abbandonato dal Ruanda che lo aveva usato come spina nel fianco del Congo e indebolito dalla defezione del suo braccio destro, il maggiore Bosco Ntaganda, l´ex alto ufficiale delle forze armate congolesi è stato bloccato giovedì sera a Bigogwe, in territorio ruandese, da un drappello di soldati di Kigali. Adesso è agli arresti domiciliari, guardato a vista, a Gisenyi, cittadina frontaliera a pochi chilometri da Goma. Il suo arresto è stato accolto con soddisfazione dal portavoce del governo congolese Lambert Mende: «Presto chiederemo la sua estradizione. Nkunda è colpito da un ordine di cattura della Corte suprema militare».
Ma sarà difficile, stando a molti osservatori di Kigali, che la richiesta venga accolta. L´uscita di scena del generale fa parte di un progetto messo a punto nel dicembre scorso. Dopo quattro mesi di durissimi scontri tra i guerriglieri del Cndp e le forze armate congolesi, la fuga di 250 mila sfollati solo negli ultimi mesi, la minaccia della presa di Goma con l´incubo di un massacro, Ruanda e Rdc avevano messo da parte gli antichi rancori e avevano iniziato a parlare. Grazie alla mediazione dell´Onu, decisa a ristabilire la sua immagine compromessa per il fallimento della missione Moduc. E grazie alle pressioni della Francia, da sempre sponsor del Congo assieme al Belgio, impegnata a recuperare la sua influenza sulla regione (le relazioni tra Parigi e Kigali sono interrotte da un paio d´anni a causa degli scontri sulle responsabilità nel genocidio del 1994). Il vuoto è stato subito colmato dalla Gran Bretagna e dagli Usa, poco disposti a lasciare questo ricco territorio nella mani dei cinesi: in cambio di infrastrutture Pechino ha incassato contratti milionari per l´estrazione di materie prime, come il coltan.
Gli interessi erano comuni. Non c´era più spazio per una ribellione ammantata di romanticismo ma anche piena di sangue. Il generale minacciava di conquistare tutto il Congo, puntava a Kinshasa. Doveva trionfare la pace. Perché con la pace si rafforzano i governi e si fanno soprattutto affari. A Nairobi erano stati avviati dei negoziati. Partecipavano anche gli uomini di Nkunda. E lì si è consumato l´ultimo atto del piano: il 15 dicembre è stata proclamata la fine del conflitto nel nord del Kivu. Il 5 gennaio scorso un nuovo colpo di scena: il braccio destro di Nkunda ha denunciato il suo capo per "tradimento", dichiarando la volontà sua e di un folto gruppo di ufficiali del Cndp di rientrare nelle file dell´esercito congolese. Bosco Ntaganda aveva tutto l´interesse a defilarsi: è inseguito da un ordine di cattura del Tribunale internazionale per crimini di guerra e arruolamento di soldati bambini. Lo chiamano "Terminator". Nel novembre scorso voleva assaltare e saccheggiare Goma. stato Nkunda a bloccarlo.
Il generale si è ritirato nella roccaforte di Rotshuru. Ma ormai era isolato. Su invito del Congo, una settimana fa cinquemila soldati ruandesi hanno varcato i confini per cercare lo psicologo ribelle. Gli accordi prevedevano lo smantellamento di tutte le milizie che vagano nel Kivu. Kinshasa doveva pensare agli estremisti hutu, autori del genocidio ruandese del 1994 da tempo arroccati tra il massiccio del Masisi e i confini ruandesi. Kigali doveva occuparsi di Laurent Nkunda. Il generale è stato accerchiato a Bunagana, c´è stata una breve resistenza. Poi è fuggito, con l´inseparabile bastone dal pomello intarsiato, in Ruanda. Ma è stato bloccato e arrestato. la fine del conflitto, il grande business può ripartire.