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 2009  gennaio 25 Domenica calendario

E poi dice che il capitalismo finanziario è alla frutta, che Wall Street è morta, che l’economia reale soppianta quella di carta, che è tempo di Stato Padrone e Regolatore

E poi dice che il capitalismo finanziario è alla frutta, che Wall Street è morta, che l’economia reale soppianta quella di carta, che è tempo di Stato Padrone e Regolatore. Date un’occhiata al tabellone del Nasdaq Omx quando riapre domani le contrattazioni a New York. Alla voce options, opzioni, farà il suo ingresso in pompa minima l’ultimo prodotto della creatività degli operatori, l’«indice dei quasi falliti», o dei «quasi salvati dallo zio Sam». Un’idea geniale degli architetti finanziari, che è in verità il parto della realtà attuale. Dopo qualche settimana nelle retrovie- è stato creato agli inizi di gennaio - il Nasdaq Omx Government Relief Index, sigla Qgri, fa il suo esordio come strumento quotato investibile. Il paniere è composto per ora da 24 società, rappresentate su base paritetica con eguale peso percentuale, scelte tra quelle che hanno avuto il Relief, il sollievo, di almeno un miliardo di dollari da parte dei contribuenti americani. Dalla cronaca sappiamo quali sono questi «gioielli». La maggioranza sono banche che hanno partecipato alla prima tranche da 350 miliardi di dollari di aiuti all’interno del piano cosiddetto Tarp (Troubled Asset Relief Program, programma di sollievo degli asset problematici, detti anche tossici): dalla Citigroup alla Bank of New York Mellon, dalla Bank of America alla Goldman Sachs, dalla J.P. Morgan alla Morgan Stanley. Una volta era il salotto buono, la boutique della finanza internazionale: oggi sono il Lazzaretto, o per gli ottimisti il Purgatorio, di Wall Street. Ma anche altri settori hanno i loro campioni, primo tra tutti quello dell’auto con la General Motors. Anche l’economia reale, insomma, vuole la sua brava parte al tavolo di gioco. «Questo indice permette ai contribuenti e agli altri investitori di misurare la performance delle compagnie americane che stanno partecipando al piano di sollievo finanziario del governo», ha detto serio serio il vice presidente esecutivo del Nasdaq Omx John Jacobs. «Noi crediamo che il Nasdaq Omx Government Relief Index sarà utile nell’aiutare gli investitori a valutare gli investimenti del governo e l’impatto del piano di sollievo all’economia durante questo periodo di significato storico». Puntare sulla fortuna, o sulla disgrazia, di una sorta di fondo comune della disperazione finanziaria è Wall Street alla sua massima potenza, altro che declino dell’economia di carta. Allo studio ci sono altri indici dei falliti, per settori e per aree geografiche internazionali: il passo scontato sarà poi la creazione di Etf, i fondi legati agli indici. Ma la gente potrà già scommettere da domani attraverso l’acquisto di opzioni sull’indice capostipite nelle due direzioni, facendo cioè il tifo sulla morte o sulla resurrezione delle banche e delle altre aziende in crisi. Potrà rifarsi un po’, se ci azzecca, o versare altre lacrime nel fazzoletto zuppo delle perdite degli ultimi 20 mesi. Impoverito individualmente dal calo di prezzo delle azioni (-38% l’indice delle 500 maggiori compagnie quotate nel 2008) e delle case (-20% in media da 12 mesi fa), l’investitore Usa è invitato all’ultimo tavolo verde. L’andamento dell’indice dalla base di 1000 punti del giorno della sua nascita, il 5 gennaio, è lo specchio dell’umore nero che ha dominato in gennaio nelle borse americane, soprattutto tra i titoli in dialisi governativa. Venerdì 23, alla chiusura della sua terza settimana di vita, la quotazione del Qgri è stata di 655,88, con un calo di circa il 35%. Più che un termometro del sollievo, l’indice dei falliti appare insomma in questa fase come un amplificatore del pessimismo. Scommetterci contro, con opzioni che vincono se cala l’indice, può anche diventare una forma di assicurazione per chi, malgrado tutto, ha ancora in portafoglio titoli di queste società travagliate. E’ Wall Street che offre una benda ai suoi clienti con le ossa rotte. Stampa Articolo