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 2009  gennaio 23 Venerdì calendario

ROTELLI SCONTA L’EFFETTO RCS: VIA ALL’AUMENTO DI CAPITALE


Giuseppe Rotelli fa i conti con le perdite dell’investimento per il 4,95% in Rcs e valuta la presentazione di una lista di minoranza in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione della società editoriale, in agenda con l’assemblea di aprile.
Sistemato il capitolo relativo al contratto con il Banco Popolare sulla quota del 5,95% di Rcs, il patron del Gruppo San Donato ha dovuto prendere atto del "costo" dell’avventura editoriale. Una diversificazione che la holding Eurocotec ha pagato caro: la società, costretta a svalutare Pandette finanziaria, dove è custodito il pacchetto del 4,95% di Rcs, ha chiuso il bilancio a fine 2008 in perdita per 107 milioni di euro. Il rosso, prevedibile data la caduta delle quotazioni Rcs, si è tradotto in un patrimonio netto negativo di 100 milioni, imponendo così la ricapitalizzazione della società. Il ripianamento delle perdite è avvenuto attraverso un aumento di capitale di 150 milioni che è servito per 107 milioni a ripagare il rosso e per l’eccedenza, circa 42 milioni, alla creazione di un apposita "riserva sovrappezzo azioni". Rotelli, per mezzo della finanziaria Velcafin, di sua proprietà, ha sottoscritto l’intera ricapitalizzazione con mezzi propri.
Ma basterà? La posizione di Rotelli nella società del Corriere è destinata a salire ancora e i prezzi del rafforzamento sono molto lontani dalla soglia di 0,81 euro a cui viaggia il titolo Rcs (ieri -2,99%). La scorsa settimana il patron del gruppo di San Donato ha trovato un accordo con il Banco Popolare sul 5,95% di Rcs Mediagroup che l’imprenditore della sanità aveva acquistato nel novembre 2006 con due diversi contratti legati ciascuno a un’opzione call al prezzo di 4,2 e 4,45 euro. Il passaggio della partecipazione – è stato deciso – avverrà ora in due tranche: il 2,6% circa subito e il 3,35% che resta tra due anni. In questo modo Rotelli arriverà al 7,55% del capitale Rcs pur esercitando i diritti sull’intera quota del 10,9% che ne fa il secondo azionista alle spalle di Mediobanca e davanti a Fiat. Il nuovo rafforzamento, riferito al pacchetto del 2,6%, non è certo contemplato nella svalutazione effettuata nel 2008 dal gruppo Eurocotec. E questa nuova quota, comprata per circa 85 milioni, esprime già una minusvalenza di 69 milioni (sul mercato vale 16 milioni).
Il tema del bilancio non è però l’unico sul tavolo di Rotelli. Con una quota del 7,55% del capitale (ma diritti sul 10,9%), il secondo azionista di Rcs fuori dal patto di sindacato starebbe valutando a questo punto la presentazione di una lista di minoranza per il consiglio di amministrazione e per il collegio sindacale della società editoriale. Dagli ambienti vicini all’imprenditore si preferisce non commentare, ma fonti ben informate riferiscono che la mossa è quasi scontata. Probabilmente il rappresentante che sarà designato è la stessa Anna Strazzera che ha curato il debutto di Rotelli nell’assemblea Rcs dello scorso aprile. Si vedrà. Di certo le grandi manovre intorno a Rcs sono ormai ben avviate. Come riportato ieri dal Sole 24 Ore, Massimo Pini, che nel patto di sindacato della società milanese rappresenta il gruppo Ligresti, ha formalmente chiesto la convocazione di una riunione dei membri dell’accordo parasociale per affrontare lo stato del brand «Corriere della Sera» e i contenuti editoriali. Toccherà ora al presidente del patto, Giampiero Pesenti, indicare la data di convocazione.