da Mara Gergolet, Corriere della Sera 23/01/2009, 23 gennaio 2009
COMUNISMO
Il crollo del Muro di Berlino ha creato un milione di morti nell’Europa dell’Est. La rivista inglese di medicina Lancet ha reso noti i risultati di uno studio durato 4 anni e basato sui dati Unicef dal 1989 al 2002. La conclusione: le politiche di privatizzazione di massa nei Paesi dell’ex Unione Sovietica hanno aumentato la mortalità del 12,8%, causando la morte prematura di un milione di persone. Si moriva di più dove veniva adottata la «shock therapy» (in Russia tra il 91 e il 94 l’aspettativa di vita si è accorciata di 5 anni). Nei paesi dove le privatizzazioni sono state più lente (Slovenia, Croazia, Polonia) l’aspettativa di vita si è allungata di un anno. Sotto accusa l’economista americano Jeffrey Sachs, consulente di molti governi del blocco sovietico in quegli anni. Altro dato emerso dalla ricerca è il legame disoccupazione-mortalità: con la scomparsa di una rete sociale sono aumentati i suicidi e le morti per alcol. (Mara Gergolet, Corriere della Sera 23/01).