Libero, 22/1/2009, 22 gennaio 2009
ANCHE LA MOGLIE INFANGA REVELLI "TRADIVO PERCHE’ ERA IMPOTENTE"
Al peggio non c’è fine. E se serviva un’altra dimostrazione, emerge dai nuovi particolari, pubblicati dal numero di ”Novella 2000” in edicola oggi, della dynasty principesca del defunto editore (con l’11,7%) del gruppo Espresso-Repubblica, Carlo Caracciolo e dei figli (veri e aspiranti). E dal nuovo fango che finisce per seppellire la memoria di un padre, Carlo Revelli senior, disconosciuto in nome di un’eredità milionaria.
La vicenda ormai è nota. E divide l’unica erede del principe Carlo Caracciolo (morto il 15 dicembre scorso a 83 anni), Jacaranda Caracciolo Falck (a sua volta nata da una relazione extraconiugale del principe con Anna Cataldi, al tempo moglie di Giorgio Falck) e Carlo junior e Margherita Revelli, i quali a loro volta hanno disconosciuto il padre (defunto) Carlo Revelli senior per rivendicare la paternità del principe editore. E la sua eredità di circa 100 milioni.
La vicenda è finita in tribunale. Al centro del contendere c’è, da un lato una questione legata ai tempi del riconoscimento, visto che la legge prevede che un figlio dal momento che apprende la vera identità del padre, può renderla nota e disconoscere il padre putativo entro 12 mesi (i Revelli sostengono di aver saputo di essere figli di Caracciolo solo nell’ottobre 2007); dall’altro la verità o meno della paternità di Caracciolo, visto che il principe non ha mai voluto sottoporsi all’esame del dna per dirimere la questione. E su questo punto, la battaglia si concentra su testimonianze e dichiarazioni.
L’ultima delle quali emerge dall’udienza del 15 gennaio al tribunale di Roma. Dopo aver presentato documenti medici per sostenere l’impotenza del padre putativo, i Revelli, non contenti, hanno presentato anche la testimonianza della madre, Maria Luisa Bernardini, la presunta adultera che avrebbe cornificato Carlo Revelli senior con Caracciolo. Nelle memorie presentate il tribunale, la donna spiega che a partire dalla metà degli anni Sessanta, «il marito non aveva potuto avere rapporti sessuali», colpito da una vera e propria impotenza. Maria Luisa aveva deciso di non separarsi, ma «ancora giovane e bella», spiega autoassolvendosi, «in via del tutto comprensibile» aveva intrapreso un legame con Carlo Caracciolo a partire dal 16 marzo 1965. Relazione dalla quale nel 1969 era nato Carlo junior e, nel 1971, Margherita. Il povero e impotente Carlo Revelli senior avrebbe concesso la paternità ai due figli illegittimi per mantenere la pace familiare. Scelta per cui ora viene ripagato a suon di fango dai figli che ha allevato e dalla moglie fedifraga. Ma si sa, ci sono cose che non hanno prezzo. Per il resto è meglio procurarsi una bella carta di credito. Possibilmente milionaria.