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 2009  gennaio 22 Giovedì calendario

Cara Roberta, eccoti tutto quello che ho trovato sui personaggi che mi hai detto..... GRAZIE ancora PER LA PREZIOSISSIMA ATTENZIONE CONCESSAMI

Cara Roberta, eccoti tutto quello che ho trovato sui personaggi che mi hai detto..... GRAZIE ancora PER LA PREZIOSISSIMA ATTENZIONE CONCESSAMI. Gian maria tel 339 1042299 ps: venerdì dovrebbe uscire una mia intervistina su Vanity per la rubrica sul posto più strano... sarebbe il primo articolo che pubblico dal 2 dicembre... e per un un collaboratore pagato a cottimo, ossia solo ad articolo pubblicato, non è bello. Insomma, è un periodo un po’ di crisi... speriamo che passi.... e ti assicuro che un po’ di pubblicità sulla tua rubrica non fa mai male! Quindi: GRAZIE DI CUORE! Cara Roberta: ps su Gente ieri è uscito anche questo.... Grazie ancora. gm DICHIARAZIONI D’AMORE FILIPPA LAGERBACK …Corteggiata con dolci sms e lunghi fax Daniele (Bossari ndr) mi ha conquistata con la sua insistenza, a suon di sms e fax d’amore. Ci siamo conosciuti otto anni fa sul set, quando lui conduceva Fuego. Dopo che sono stata ospite del programma per qualche puntata, mi chiese il numero di telefono e di lì, vai con fiumi di messaggini e addirittura pagine e pagine di fax in cui mi diceva quanto gli piacevo ed ero importante per lui. Spesso mi scriveva in piena notte e quando il mattino accendevo il telefonino trovavo la posta zeppa di sue poesie... Mai nulla di banale e soprattutto niente di scopiazzato da poeti o mielose canzoni d’amore: tutto farina del suo sacco. E’ così che alla fine, cedendo al pressing, ho capitolato. In fondo è tutto più semplice di quanto possa sembrare: a noi donne non servono gesti eclatanti o sorprese ultra costose: ci piace essere corteggiate, tutto qui. Non c’è dichiarazione d’amore migliore! (a Gian Maria Aliberti Gerbotto su GENTE) ROSSELLA BRESCIA …fiori tutte le sere (presentatrice Colorado Cafè su Italia 1) Era diventata una barzelletta… Le altre ragazze del corpo di ballo mi sbeffeggiavano sempre più: Allora, non sono ancora arrivati i fiori?! Mi prendevano in giro perché oramai era una consuetudine, una splendida consuetudine, direi. Un signore di mezza età, imperterrito, tutte le sere mi mandava un mazzo enorme accompagnato da un biglietto… carino, mai volgare o malizioso, sempre nel limite dell’amicizia e della gentilezza: un in bocca al lupo per lo spettacolo, un complimento sul balletto della sera precedente. Tutto qui, senza mai crearmi alcun imbarazzo. Io ero alle prime armi, una semplice ballerina di fila del Bagaglino, ero molto giovane e forse m’avrebbe messa a disagio ricevere delle avance da un uomo maturo, ma in realtà le sue attenzioni apparivano subito totalmente prive di secondi fini e questo mi lusingava moltissimo. Spesso quando si apriva il sipario lo vedevo lì seduto tra le prime poltrone, e lo ricambiavo con un sorriso riconoscente, nulla più. L’ho sempre inteso come il grande gesto di cavalleria di un uomo d’altri tempi. Oggi purtroppo ne sono rimasti pochi. (a Gian Maria Aliberti Gerbotto su GENTE) ROSSELLA BRESCIA Il posto dei miei sogni sarebbe il bagnasciuga di un’isola sperduta. Sotto un caldo tramonto d’estate. Ma dovrei essere sicura che sia proprio deserta, stile Laguna blu. Peccato che la mia incredibile paura d’essere vista da qualcuno non mi abbia mai permesso di coronare questa fantasia... Il massimo cui sono arrivata è quella volta in Corsica che l’ho fatto in mare, dove l’acqua è più bassa. Con la barca ci eravamo spinti in una di quelle calette dimenticate da tutti, così in quella desolazione, mi sono un po’ lasciata andare. Ma solo perché ero comunque nascosta dalle onde… Di farlo sulla battigia, infatti, non me la sono proprio sentita. Avevo il terrore che arrivasse qualcuno. Pensate che figuraccia, sarei sprofondata dalla vergogna! (a Gian Maria Aliberti Gerbotto su VANITY FAIR) SOGNI VALENTINA VEZZALI olimpica di scherma 34enne …la mamma cartomante. Alle olimpiadi del 2000, una delle prime notti che dormivo già a Sidney, ho sognato mia madre Enrica che mi faceva le carte… Un sogno già di per sé assai strano, peggio ancora se penso che quel giro di tarocchi si concludeva profetizzando che avrei perso la gara… Cosa ancor più strana è che nell’incubo mia mamma era tutta nuda e molto più ”in carne” del solito… grassottella! Spaventata a morte, la mattina seguente sono subito corsa da Luciano, un eccellente fisioterapista, famoso anche per la sua passione per l’interpretazione dei sogni. Per fortuna è scoppiato a ridere assicurandomi invece della vittoria: secondo lui la donna grassa portava prosperità, e il resto, le conclusioni della mamma improvvisatasi cartomante, poco contava. Così andò nella realtà, e alla resa dei conti vinsi ben due medaglie d’oro. Da questo ho capito che i sogni vanno interpretati nella giusta maniera, senza mai fermarsi all’apparenza. (a Gian Maria Aliberti Gerbotto su GENTE) VALENTINA VEZZALI Mio marito si eccita ogni volta che sono al telefono… Non ho mai capito perché, ma quando sono impegnata in una telefonata lui sembra impazzire e poco per volta cerca di trascinarmi nei suoi giochi erotici. Disturba la mia conversazione con mille moine costringendomi a chiudere la chiamata per evitare che chi sta dall’altra parte del telefono se ne accorga. Una sera, mentre siamo in autostrada, allo squillo del mio cellulare parte con la solita solfa per cercare di coinvolgermi. Dopo un po’ la situazione si fa imbarazzante, così devo mettere giù; lui accosta la macchina sul ciglio della strada e facciamo l’amore nella piazzola. La mia fantasia sarebbe invece di farlo - che ne so, in palestra - subito dopo aver vinto una gara, ancora sotto l’effetto dell’adrenalina del momento, ma finora l’assedio dei tifosi e dei giornalisti non ce l’ha mai permesso… Peccato! (a Gian Maria Aliberti Gerbotto su VANITY FAIR) MICHELA COPPA Ero sul litorale laziale a casa d’amici. Ce ne stavamo comodamente sdraiati sugli scogli davanti al mare a goderci il tepore del primo sole di maggio. Quando verso le cinque gli altri sono rientrati in casa, noi ci siamo fermati ancora un po’… Il mio ragazzo voleva a tutti i costi fare l’amore, ma io ero preoccupata dal continuo passare delle barche. Avevo il terrore che qualcuno ci potesse vedere, così con le sdraio ho costruito una grande barricata che ci riparasse dagli sguardi indiscreti… Peccato che le ho usate tutte e siamo rimasti nudi sulla pietra tagliente! L’unica volta che invece sono stata io a prendere una ”strana” iniziativa non sono riuscita a convincere il mio partner… Eravamo alle terme, immersi in una vasca d’acqua bollente, ma lui non s’è osato perché c’era troppa gente in giro. Arrivati poi in camera, ha comunque saputo farsi perdonare… Spinto anche dal sapore della mia pelle che, dopo un massaggio al cioccolato, sapeva di buono! (a Gian Maria Aliberti Gerbotto su VANITY FAIR) IL POSTO PIU’ STRANO DOVE HO FATTO L’AMORE LORENZO FLAHERTY Sul cofano della mia macchina. Qualche inverno fa, ero in vacanza nel sud d’Italia con un’amica. Un pomeriggio, per arrivare prima, ho preferito prendere una scorciatoia che tagliava le campagna lungo il mare. Peccato che dopo pochi chilometri la macchina si sia impantanata nella sabbia… Dopo mille tentativi per tirarci fuori da quell’impiccio, abbiamo capito che non c’era altro da fare che chiamare i soccorsi. Così, per ingannare l’attesa, ci siamo dati da fare. E dopo mille manovre, il cofano era bello caldo!!! (a Gian Maria Aliberti Gerbotto su VANITY FAIR) LE MIE SCARAMANZIE: FILIPPA LAGERBACK Tre colpetti sulla carlinga… Lo staff di Ma che tempo che fa è particolarmente scaramantico, così poco per volta -a dispetto delle mie origini svedesi piuttosto pragmatiche- mi stanno contagiando. Lo stesso Fabio Fazio ha tutte le sue fisse: ad esempio entra in scena sempre dallo stesso posto e assolutamente per primo. Così adesso dopo qualche anno di collaborazione, senza nemmeno accorgermene, quando arrivo sul set, mi viene naturale seguire anch’io sempre il medesimo tragitto. Prima di entrare a far parte del cast del programma di Raitre, ero solo vittima delle scaramanzie del mio fidanzato Daniele Bossari che mi costringeva a sostare sul ciglio della carreggiata ogni volta che un gatto nero ci attraversava la strada. Ad oggi comunque, l’unico mio vero gesto scaramantico resta quello che mi segue sin dai tempi in cui facendo la modella dovevo girare il mondo. Nel nuovo millennio forse è un po’ ridicolo, ma io ho una terribile paura di volare, così ogni volta che salgo su di un aeroplano, prima di metterci piede busso scaramanticamente tre volte sulla carlinga. Nemmeno io ne conosco la ragione, forse voglio dire all’aereo: ”Guarda che sto salendo a bordo, mi raccomando, non fare casini!” Chissà?! (a Giovanni Camia su EVA)