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 2009  gennaio 28 Mercoledì calendario

« un sentimento molto importante quello che stiamo vivendo, anche se è difficile fare progetti quando stai a diecimila chilometri di distanza», racconta Silvio Sardi, il produttore legato a Simona Ventura, che per la prima volta parla della loro love story

« un sentimento molto importante quello che stiamo vivendo, anche se è difficile fare progetti quando stai a diecimila chilometri di distanza», racconta Silvio Sardi, il produttore legato a Simona Ventura, che per la prima volta parla della loro love story. 47 anni, 5 bellissimi figli, 4 maschi e 1 femmina, che lo ha reso nonno di 2 nipoti, uno di sette e l’altro di tre anni. Come vi siete conosciuti? «In marzo dello scorso anno, ci siamo incontrati a New York, durante una cena con amici comuni. Abbiamo chiacchierato e riso, perché ci siamo raccontati le nostre origini. Lei abitava a Chivasso e io con la mia famiglia vivevo a Mazzé, a nove chilometri di distanza. Lei era all’inizio della carriera e degli amici mi dicevano spesso: ”Sei appassionato di cinema, ti dobbiamo presentare una ragazza fantastica che farà strada in televisione e al cinema”. Non sono mai riusciti a organizzare l’incontro e l’anno scorso, a marzo, quando me l’hanno presentata, l’ho stupita dicendo: ”Era ora”. Poi ci siamo rivisti a giugno, quando lei è venuta a girare il film con Massimo Boldi, La fidanzata di papà. rimasta qualche mese a Miami e abbiamo iniziato a frequentarci» Simona è al massimo della popolarità in Italia, è circondata da uomini belli e giovani. Come ha fatto a conquistarla? «Dice che ci vuole una tattica? Che non sono più tanto giovane? Che ho la pancetta? Non lo so come è successo, ma so che è successo. Mi sono mostrato per quello che sono, tanto è vero che dopo qualche giorno mi ha detto: ”La tua fama ti ha preceduto, ma non ti rende giustizia”. Lei mi è piaciuta per quella che è, per la sua vitalità e spontaneità. Io mi interesso di cinema e non sapevo nemmeno che fosse così importante come personaggio tv». Si ricorda dove eravate, quando è scoccata la scintilla dell’amore? «Sì, al Casa tua, un locale molto bello ed esclusivo, immerso nel verde. Dopo cena, la sera, si va tutti in terrazza, si chiacchiera, si balla, si canta. Insomma, ti senti proprio come a casa tua. Noi stavamo ballando quando ci siamo guardati negli occhi e…». Prima il bacio o prima la dichiarazione? «Tutte e due insieme. Il tipico bacio pasticciato dalle parole». Quando si ama si vuole tutto. pronto per un altro matrimonio? «Diciamo che in questo momento siamo due adulti che hanno deciso di avere un rapporto e una parte di vita soltanto per loro stessi. Io ho già una bella famiglia numerosa, lei anche. Per adesso il programma è avere del tempo per e dello spazio solo per noi». Quanti matrimoni e quanti figli ha alle spalle? Da dieci minuti c’è in casa un viavai di ragazzi seguiti da una bellissima signora… «Lei è Sheri, la mia ex moglie, l’ultima. Ci siamo sposati a New York nel ”93. Dei tre ragazzi, il più grande l’ha avuto prima che ci sposassimo. I due più piccoli sono nostri. […] Poi c’è mia figlia Valentina, nata nel 1982. Per lei mi sono sposato per la prima volta in chiesa, avevo vent’anni e ho perso la testa. Il matrimonio è finito dopo un anno. Adesso Valentina vive in Italia e mi ha fatto diventare nonno a quarant’anni. Ho avuto il secondo figlio, Devin, con Lory Del Santo, con la quale non mi sono mai sposato. Ci eravamo conosciuti a Montecarlo e quando mi ha detto che era incinta ci eravamo già lasciati. Ci fu, il marzo di quell’anno, il terribile incidente al bambino suo e di Eric Clapton. Devin nacque in agosto». Come mai lei non ha mai incontrato Devin? «Lory si commenta da sola. Quest’anno Devin si è fatto dare da qualcuno il mio numero di telefono ed è venuto a Miami. Non sapeva nemmeno di avere dei fratelli, lo hanno accolto molto bene e lui si è inserito nel gruppo in maniera naturale. Devo dire che chiunque l’abbia cresciuto ha fatto un ottimo lavoro». Ha diciotto anni, come mai è stato tanto tempo senza frequentarlo? «In realtà ci sono stati undici anni in cui non ho visto mio figlio. I motivi li dirò a lui quando sarà il momento».