Francesco Borgonovo, Libero 21/1/2009, 21 gennaio 2009
CASARINI SI SCOPRE REALISTA: I DISOBBEDIENTI SONO FINITI
In effetti, il riciclaggio è sempre stato una priorità per i comunisti ambientalisti. Quindi, a rigor di logica, non ci sarebbe troppo da stupirsi per le recenti evoluzioni di Luca Casarini, ex sbraitante leader dei Disobbedienti del Nord Est.
Il già capo contestatore, la cui fama esplose ai tempi del G8 di Genova nel 2001, ha rilasciato un’intervista al Corriere del Veneto spiegando che i suoi ex compari no global «hanno fatto il loro tempo», poiché oggi «la fase storica è diversa e ci sono altre cose che nascono». Secondo Casarini, le ”tute bianche” «sono state un’esperienza formidabile in una fase storica ben precisa, cioè la fase in cui la globalizzazione era in espansione».
Ora, spiega Luca nelle vesti di fine analista, bisogna considerare «i grandi sommovimenti sui beni universali» e la nuova forma «del lavoro debole» è da rintracciarsi nella piccola impresa, la quale è «costretta ad avvalersi del lavoro precario perché lo Stato impone tasse inique. Anche il nero».
meno tasse
Che Casarini si sia convertito - con almeno un decennio di ritardo - al verbo berlusconiano del «meno tasse per tutti»? Niente affatto. Si tratta solo dell’ennesimo tentativo di rientrare dalla finestra dopo essere stato scaraventato fuori dalla porta della politica.
Abbandonati gli attrezzi dei gloriosi anni da ribelle, cioè il megafono e - speriamo - il piumino griffato Helly Hansen (per coprire il marchio, si appiccicava sulla giacca un adesivo con scritto ”No logo”), Casarini ha già tentato di rifarsi una carriera l’anno scorso: si è buttato sulla letteratura. Ha pubblicato un romanzo intitolato La parte della fortuna, scatenando uno psicodramma nelle file dei suoi ex sostenitori di estrema sinistra.
Il libro, definito un «social noir» (che cosa voglia dire nessuno lo ha scoperto, nel frattempo) fu infatti stampato da Mondadori: la casa editrice del padrone dei padroni, Silvio Berlusconi. Per giustificarsi agli occhi dei no global, Casarini spiegò: «Claudio Bisio, che è di sinistra, non lavora a Zelig, su Canale 5?». Interessante difesa: lo fanno tutti, perché io dovrei tirarmi indietro?
Purtroppo per l’ex disobbediente, però, il romanzo non è mai comparso in vetta alle classifiche. Quindi, spazio a un nuovo tentativo di riciclo: l’ex capo combriccola che bastona - metaforicamente - il proprio movimento. Una notizia eccezionale. Peccato che ancora una volta Casarini non rinunci a pontificare. «I movimenti si sciolgono sul nuovo che avanza», ha detto ancora al Corriere del Veneto. «Genova appartiene al passato», ora bisogna cercare nuovi orizzonti. Quali sarebbero, secondo il visionario Luca? I gruppi che lottano per la casa e l’Onda. Sì, avete capito bene, il movimento degli studenti che qualche mese fa ha sfilato per le strade di Roma e Milano e che si è puntualmente dissolto dopo dieci giorni di follie. Se questo è il futuro, siamo messi bene.
giuste previsioni
Del resto, che dovremmo aspettarci da uno che nel 2002, parlando con Repubblica, teorizzava: «Ci vuole la dissoluzione dei Ds. Se si dissolve quel partito si liberano energie positive»? Anche in quell’occasione, ci vide lungo. I Ds si sono davvero dissolti ed è nato il Partito democratico. E un’energia positiva si è effettivamente dipanata, sbattendo Rifondazione comunista (che aveva tra i suoi rappresentanti Francesco Caruso, altro ex leader no global), Comunisti italiani e altri post marxisti assortiti fuori dal Parlamento. Di quello che fu pomposamente chiamato ”Movimento dei movimenti”, poi, non c’è più nessuna traccia. Resta il ricordo delle sue imprese, tra cui danneggiamenti, lancio di sassi, scontri con la polizia e un ragazzo morto - Carlo Giuliani - in una piazza di Genova.
Insomma, ci sentiamo di dare un consiglio non richiesto: se Casarini proprio si vuol riciclare, lasci perdere le analisi politiche. Ci riprovi, piuttosto, come scrittore. Potrebbe produrre un romanzo sul movimento no global, di cui fu stimato ideologo. Abbiamo già il titolo: Cronaca di una morte annunciata. Edizioni Mondadori, ovviamente.