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 2009  gennaio 21 Mercoledì calendario

Giuseppe Bondi, 55 anni, e Lorena Zampetti, 50. Marito e moglie, viterbesi, genitori di Francesco, 28 anni, gioiellieri, benestanti, 25 anni di matrimonio festeggiati da poco, legatissimi, stavano sempre insieme, sia sia sul lavoro sia nel tempo libero, ma lui, una tendenza alla depressione ereditata dal padre che s’era impiccato vent’anni fa, viveva nel terrore di restare solo da quando la consorte, quattro anni fa, era stata operata per un tumore al seno

Giuseppe Bondi, 55 anni, e Lorena Zampetti, 50. Marito e moglie, viterbesi, genitori di Francesco, 28 anni, gioiellieri, benestanti, 25 anni di matrimonio festeggiati da poco, legatissimi, stavano sempre insieme, sia sia sul lavoro sia nel tempo libero, ma lui, una tendenza alla depressione ereditata dal padre che s’era impiccato vent’anni fa, viveva nel terrore di restare solo da quando la consorte, quattro anni fa, era stata operata per un tumore al seno. Lunedì 19 gennaio la Zampetti, che dopo l’intervento aveva sempre goduto di ottima salute, doveva andare in ospedale per un controllo di routine. Il Bondi, che quella notte per l’agitazione non aveva chiuso occhio, verso le cinque di mattina prese un cuscino, tentò di soffocare la consorte addormentata, non ci riuscì, e allora, afferrata una roncola, con quella la colpì alla testa e alla gola. Poi scrisse un biglietto per discolpare da eventuali accuse il figlio che dormiva beato («Sono stato io, Francesco non c’entra»), si mise una corda al collo e si lasciò cadere nella tromba delle scale. Verso le 5 di mattina di lunedì 19 gennaio in una villa a Canino, paese di quattromila anime in provincia di Viterbo.