Arturo Zampaglione, la Repubblica 20/1/2009, 20 gennaio 2009
Ad aiutare il New York Times non sarà il sindaco miliardario Michael Bloomberg, come molti avevano ipotizzato, ma probabilmente un uomo ancora più ricco, il messicano Carlos Slim Helu, il proprietario di un impero della telefonia che nell´autunno scorso aveva già comprato il 6,4 per cento del gruppo editoriale
Ad aiutare il New York Times non sarà il sindaco miliardario Michael Bloomberg, come molti avevano ipotizzato, ma probabilmente un uomo ancora più ricco, il messicano Carlos Slim Helu, il proprietario di un impero della telefonia che nell´autunno scorso aveva già comprato il 6,4 per cento del gruppo editoriale. Il negoziato tra Slim e il "Times" è alle battute finali: dovrebbe portare a un investimento di 250 milioni di dollari in cambio di obbligazioni decennali convertibili in azioni ordinarie. Così Slim potrebbe ritrovarsi con il 30 per cento della società, rispetto al 19 per cento della famiglia Sulzberger, la quale però, attraverso una classe speciale di titoli, continuerà ad avere il controllo del board. A differenza di altri tentativi di scalate, Slim non è interessato a posizioni gestionali, ma considera la mossa come un buon investimento a lungo termine (e ritiene che il "Times" sia il miglior quotidiano del mondo). Il giornale newyorkese risente, come tutte le testate del mondo, del calo della pubblicità, della contrazione del numero dei lettori e della concorrenza di Internet. Alla fine di settembre aveva debiti per 1,1 miliardi di dollari e a maggio dovrà ripagare 400 milioni. Per far fronte a queste esigenze ha già messo in vendita una quota della società di baseball Red Sox e ha deciso di ipotecare il suo grattacielo di 52 piani progettato da Renzo Piano. Arturo Zampaglione