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 2009  gennaio 20 Martedì calendario

Negli Stati Uniti i governatori cercano di sistemare bilanci messi sottosopra dalla crisi alzando le tasse su birra, vino e liquori

Negli Stati Uniti i governatori cercano di sistemare bilanci messi sottosopra dalla crisi alzando le tasse su birra, vino e liquori. La scorsa settimana proposte di questo tipo sono spuntate in Kentucky e Arkansas, e progetti simili sono in corso anche in California e nello stato di New York. Peter H. Cressy, presidente del Distilled Spirits Council of the Us, la lobby del settore, parla di progetti di stretta fiscale in almeno dieci stati, e si aspetta che l’idea si diffonda ai governatori di altri trenta stati. I politici americani hanno spesso utilizzato le ”tasse sul peccato” per fare soldi nei periodi di crisi. Parecchi di loro hanno alzato le imposte sull’alcol nel 2003, ma ancora più frequenti sono i rincari fiscali sulle sigarette, grazie ai quali nel 2007 è stato raccolto un miliardo di dollari in più dai vari governatori. In Kentucky il democratico Rick Nelson ha proposto una tassa che farà salire di 25 centesimi il prezzo di una pacco da sei lattine di birre: raccoglierebbe così 68 milioni di dollari in più, utili a un bilancio in rosso di 450 milioni. David Paterson, stato di New York, punta a ottenere 63 milioni rialzando la tassazione sull’alcol, che oggi è a 18,9 centesimi al gallone. Il progetto più ricco è quello del californiano Arnold Schwarzenegger, che vuole far pagare un centesimo in più ogni drink per mettere insieme 829 milioni di dollari. Proposte simili anche in Wisconsin.