Sergio Romano, Corriere della Sera 20/1/2009 - Lettere, 20 gennaio 2009
Le origini di uno Stato Caro Romano, nella sua risposta al lettore Boratto circa l’influsso demografico sulla situazione mediorientale non vedo obiezione alla asserzione paradossale (penso volutamente) che Israele tornerà ad essere «quello che è sempre stato: lo Stato arabo della Palestina»
Le origini di uno Stato Caro Romano, nella sua risposta al lettore Boratto circa l’influsso demografico sulla situazione mediorientale non vedo obiezione alla asserzione paradossale (penso volutamente) che Israele tornerà ad essere «quello che è sempre stato: lo Stato arabo della Palestina». Forse a coloro che non sono specialisti di storia mediorientale può apparire chiara la paradossalità della affermazione in oggetto. A lei è certamente ben noto che non è esistito nessuno Stato arabo di Palestina e che semmai questo possa essere ritrovato in uno Stato contemporaneo allora è alla Giordania che dobbiamo guardare. Quanto allo Stato ebraico di Israele esso nasce in Medio Oriente nelle sue istituzioni basilari (dalle università all’Accademia di arte Bezalel) per volontà del movimento sionista a partire dalla fine del XIX secolo fino a quando il 29 novembre 1947 le Nazioni Unite ne sanciranno ufficialmente il diritto e il 14 maggio 1948 ne verrà proclamata la nascita dal Governo provvisorio. Non si parlò tanto di temi demografici allora ma dell’autodeterminazione del popolo ebraico che con il proprio lavoro si costruì l’unico Paese al mondo dove «sporco ebreo» significa semplicemente un ebreo che non si lava. La fredda analisi cui spesso lei sottopone i fatti della storia talvolta non tiene conto dei fattori idealistici, quelli che, nel nostro caso, portarono alla fine dell’800 il fondatore del sionismo politico Theodor Herzl, di fronte a una sfida impossibile (creare uno Stato ebraico in Medio Oriente), a dire «solo se lo vorrete non sarà un sogno». Purtroppo la Shoah rese il sogno una necessità per migliaia di profughi ebrei dall’Europa che si insediarono (è sempre bene ricordarlo) in un terreno desertico e roccioso acquistato in gran parte dai latifondisti arabi residenti ben lontano dalla Palestina. Andrea Jarach, Milano Grazie per il suo interessante excursus storico. Herzl fu uno straordinario personaggio risorgimentale a cui tutti gli europei debbono rendere omaggio. Come lei certamente ricorda, commise tuttavia l’errore di credere che la Palestina fosse «una terra senza popolo per un popolo senza terra».