Corriere della Sera 20/1/2009, 20 gennaio 2009
CITT DEL VATICANO
Ne parlò Madre Teresa ritirando il Nobel, la scandì la Thatcher il giorno della nomina a premier, la ricordò Clinton salutando Giovanni Paolo II. la «preghiera semplice» attribuita a San Francesco (nel dipinto), « ...Dove è odio, che io porti l’amore.
Dove è offesa, che io porti il perdono... », famosa e amata nel mondo. Solo che non è di San Francesco: la sua «vera storia» è stata raccontata ieri dall’Osservatore Romano
che la pubblicò, tradotta dal francese, il 20 gennaio 1916. Che l’attribuzione fosse falsa, più che dubbia, era noto agli esperti. Ma ora il quotidiano della Santa Sede ricostruisce il mistero di quei versi usciti in Francia nel 1912 sulla piccola rivista «La Clochette» e fatti pervenire al Papa nel 1915.
C’era la guerra, l’«inutile strage», e quella preghiera commosse Benedetto XV al punto che volle fosse ripresa dall’Osservatore: fu il suo lancio mondiale.
Forse la sua semplicità e dolcezza favorirono la falsa attribuzione. Resta tuttavia ignoto il nome del vero autore.
G. G. V.