Pierluigi Diaco, Novella 2000, n. 4, 22/01/2009, pp. 52-54, 22 gennaio 2009
Melania Rizzoli. Ha vinto il Premio Minerva 2008 per la solidarietà dimostrata come vicepresidente dell’Ail (Associazione italiana contro le leucemie)
Melania Rizzoli. Ha vinto il Premio Minerva 2008 per la solidarietà dimostrata come vicepresidente dell’Ail (Associazione italiana contro le leucemie). Abita ai Parioli. *** «Berlusconi è stato l’unico amico ad aiutare mio marito quando è uscito dal carcere e lo ha fatto in maniera incondizionata». E’ vero anche che ha aiutato lei a entrare in Parlamento. Come le è stata proposta la candidatura? «Più che proposto la candidatura, mi ha nominato deputato. Vista la legge elettorale e la posizione che avevo in lista, l’elezione era scontata. Comunque è stato direttamente Berlusconi a chiedermi l’impegno nel Pdl: mi ha chiamato il suo braccio destro Letta al telefono e mi ha passato il Presidente. Va detto però che mi ero candidata nel 2001, con la vecchia legge elettorale, e avevo perso: il collegio che mi era stato affidato era difficile e non ce l’ho fatta». Anche il leader dei Comunisti Oliviero Diliberto si era fatto avanti per offrirle un posto in lista. *** «Sono una donna temprata al dolore e ne sono pure orgogliosa. Vivere il dolore è stato quasi un privilegio, perché oggi sono più forte e più consapevole. Quando mi sono ammalata, dopo un periodo di crisi e di depressione, ho scoperto che in realtà volevo ancora vivere, che avevo un istinto alla vita. C’è solo un modo per continuare a vivere: avere una vita a cui tornare. […] Di queste cose ne ho parlato a lungo anche con Umberto Bossi. […] Lui è tornato alla vita perché aveva una vita a cui tornare. Dopo quello scambio di esperienze reciproche, ho maturato una grande stima per il leader della Lega. Bossi è uno degli uomini politici che ammiro di più».