Serena Viviani (con la collaborazione di), Novella 2000, n. 4, 22/01/2009, pp. 27-29, 22 gennaio 2009
Storia dei Savoia
Emanuele Filiberto balla i Savoia traballano. L’ultimo della stirpe volteggia a Ballando con le stelle. «Ho una famiglia da mantenere», si giustifica. Ma questa è l’ultima spiaggia di una dinastia gloriosa, popolata di santi e guerrieri, amanti del sesso (etero, ma anche no). Una casata che, partendo da Torino con Umberto I, ha attraversato mille anni e portato all’unità d’Italia. Qui la storia degli uomini più importanti. Fino a Vittorio Emanuele e al suo principe danzerino. UN PORTINAIO TRA LE ALPI. Umberto I (998-1047) è considerato il capostipite della dinastia Savoia. detto Biancamano perché, non avendo mai mosso un muscolo, aveva i polpastrelli immacolati. Discendente dei duchi di Sassonia, piomba in Italia in cerca di fortuna attorno al Mille. Umberto guadagna subito il nomignolo di Portinaio delle Alpi per la capacità di conquistare i paesi intorno a Torino, controllarne i traffici economici e 1’andirivieni di paesane focose. Da lui parte l’avventura storica di rendere l’Italia, allora frammentata, un regno unito. L’EROTOMANE FEDELE. Oddone (1010-1056) è uno dei cinque figli di Umberto I. Grazie a lui si allargano i possedimenti Savoia con l’arma del sesso: sposa l’energica Adelaide, contessa di Torino e Signora della Marca d’Italia. Un altro tassello all’Unita d’Italia. IL SANTO FORNICATORE. Umberto III (1136-1189) è detto il Beato. Ha difeso le sue terre da peperini come Federico Barbarossa. Si è sposato quattro volte perché le mogli non riuscivano a dargli un figlio maschio. Ed è stato pure considerato un sant’uomo: grazie alla sua fedeltà al Papa più che alla vita monacale. E anche stato beatificato: così i Savoia hanno guadagnato un santo nel curriculum. GAY FINO A PROVA CONTRARIA. Amedeo III (1087-1148) ha partecipato alle Crociate al fianco di Papa Callisto II. Considerato gay a causa del primo matrimonio senza figli, in seconde nozze Amedeo ha smentito ogni ambiguità: dalla seconda moglie ha avuto dieci figli. A lui si deve l’introduzione della croce bianca in campo rosso nello stemma di famiglia. SCIABOLONE MARITATO. Tommaso I (1178-1233) si dice fosse superdotato. Ha concentrato tutte le sue energie nella conquista della figlia del Conte di Ginevra: l’ha rapita, portata in Savoia, l’ha sposata e chiusa in camera da letto. Da lei ha avuto dodici figli. Per non essere disturbato nelle performance amorose, ha improntato il suo governo a pace, riconciliazione e sottili manovre politiche grazie alle quali ha ottenuto favori e terre da parte dell’Imperatore. AMANTE DI MASCHI E POETI. Pietro II (1203-1268) detto il Piccolo Carlo Magno, aveva un caratteraccio. Al Re d’Inghilterra che, a margine di una lotta per la successione in casa Savoia gli chiedeva di elencare i suoi titoli nobiliari, Pietro Il sguainò la spada e urlò: «Questo è il mio vero titolo!». Ha fatto guerra ai comuni di Torino e Asti e sottomesso Torino. Sotto di lui il regno si è ingrandito. Amava la poesia occitana e ospitava spesso poeti a palazzo. Per questo si diceva amasse sì i poeti, ma anche i maschi in generale. FORMAGGIAIO LEGGENDARIO. Lodovico (1413-1465) è stato il primo ad avere il titolo di principe di Piemonte. Era una vera mozzarella con la potente moglie Anna di Cipro che gli ha scodellato 19 figli. E’ stato un disastro in campo militare: preferiva passare tutto il tempo tra i formaggi, di cui era estimatore e consumatore leggendario. LO ZUCCONE FEDELE. Emanuele Filiberto (1528-1580) è detto Testa di ferro per quanto era zuccone e per la capacità di restare indenne ai colpi ricevuti in testa durante le guerre. Ma ha dimostrato genio politico-economico: ha abolito i piccoli stati che smembravano il ducato, centralizzato il potere e il controllo finanziario, ha imposto la lingua italiana nella legislazione, abolito la servitù della gleba. Ed è diventato un mito per la fedeltà assoluta alla moglie Margherita di Francia. VOLPONE A CORTE. Vittorio Amedeo Il (1666-1732), detto la Volpe Savoiarda perché furbacchione. Ha combattuto la sua prima battaglia in famiglia, per schiodare dal trono la madre. Prima alleato della Spagna, che gli ha concesso la Sicilia e il titolo di re, il volpone è balzato dalla parte della potentissima quadruplice alleanza (Francia, Olanda, Inghilterra e Austria), nemica della Spagna, che lo ha reso re di Sardegna. INTELLIGENTE MA POCO SEXY. Carlo Alberto (1798-1819). Con lui comincia la grande storia d’Italia. Ha promulgato lo Statuto Albertino, legge fondamentale dello Stato italiano fino al 1° gennaio 1948: ha introdotto nel governo l’uso delle Camere, che mitigavano l’assolutismo del re. Romantico e sdolcinato, ha consumato l’amore per Antonia de Robilant più sulle lettere che le ha scritto che nell’alcova. IL TAPPO GUERRIERO. Vittorio Emanuele Il (1820-1878) detto Padre della Patria, era così tappo che molti hanno sospettato non fosse figlio di Carlo Alberto, alto più di due metri. Ha dichiarato guerra all’Austria e scatenato il Risorgimento. Da un magma di rivolte e sangue, ha mandato avanti Giuseppe Garibaldi per imbastire l’Italia assieme ai Mille. Poi ha incontrato l’eroe a Teano dove, stringendogli la mano, ha sigillato l’unità della nazione. Era il 17 marzo 1861 quando il parlamento ha proclamato la nascita del Regno d’Italia. SCIABOLETTA ANCHE A LETTO. Vittorio Emanuele III (1869-1947), detto Sciaboletta perché, alto un metro e 53, hanno dovuto forgiare per lui una sciabola più corta del normale, così non strisciava per terra. Ma si diceva fosse piccolo anche il suo "gioiello". stato un grande diplomatico, curioso e coltissimo, parlava quattro lingue, credeva nella pace sociale. stato accusato di aver opposto poca resistenza all’ascesa di Mussolini. Per migliorare il Dna di una stirpe che da troppo tempo non faceva che maritare cugini, gli hanno fatto sposare una povera ma sana principessa slava, Elena del Montenegro. I suoi figli, in effetti, sono cresciuti di statura: tra questi Umberto II. «STELLASSA» FUGGITIVO. Umberto II (1904-1983), ultimo re d’Italia. Si era opposto al potere fascista, così i Savoia sono stati attaccati dalla stampa di Mussolini. Risultato: una forte campagna contro Umberto farcita di sospetti sulla sua omosessualità. Tanto da guadagnare il nomignolo di «Stellassa», nonostante il matrimonio con Maria Josè. Nel 1946, quando gli italiani sono stati chiamati a decidere con un referendum tra monarchia e repubblica, la scelta è stata contro la monarchia. Così «Stellassa», il 13 giugno, lascia l’Italia senza abdicare. E i Savoia cominciano la parabola discendente. NOIA, PROCESSI, PROSTITUTE. Vittorio Emanuele (1937), principe di Napoli, da giovane ha ingannato la noia corteggiando per 13 anni Marina Ricolfi Doria e l’ha sposata a Las Vegas contro la volontà paterna. stato protagonista di un’inchiesta internazionale (poi archiviata) per traffico internazionale d’armi. Durante una delle sue vacanze in Corsica, a Cavallo, nel 1978 ha sparato nel buio ed è stato colpito il giovane Dirk Hamer, che in seguito è morto. Da sottolineare che nel 2006, dal carcere di Potenza, Vittorio s’è lasciato sfuggire di essere contento di aver fregato i giudici francesi in quell’occasione, «anche se avevo torto». Inoltre, una sua peculiarità, è il braccio di ferro con il cugino Amedeo di Savoia Aosta sul vero erede al trono dei Savoia. Finora, il duello si è limitato a pesanti insulti. Nel 1984 Vittorio ha venduto all’asta gioielli, miniature, ori e argenti di Casa Savoia custoditi con grande cura da suo padre. Nel 2002, abrogata la norma costituzionale che condannava la sua stirpe all’esilio, Vittorio Emanuele è rientrato con tutta la famiglia in Italia. Ma la noia ha continuato a perseguitarlo. Sua Altezza si è dato allora da fare con il gioco d’azzardo, le belle ragazze e le amicizie pericolose. stato coinvolto in un’indagine legata al casinò di Campione nella quale si ipotizzava il reato di associazione a delinquere finalizzata alla corruzione e allo sfruttamento della prostituzione: se l’è cavata con il solo divieto di espatrio. Sempre a corto di denaro, nel 2007 ha chiesto allo Stato 170 milioni di euro come risarcimento per l’esilio e la restituzione dei beni confiscati dallo Stato. A parte le interviste, del principe molto sappiamo grazie a conversazioni telefoniche regolarmente intercettate: ama le belle ragazze, l’alcol e il gioco d’azzardo, parla in maniera molto sboccata, detesta i sardi ma adora la Sardegna. PRINCIPE BALLERINO. Emanuele Filiberto (1972) ha avuto un breve flirt con Francesca Dellera e adesso è sposato con Clotilde Coureau e la coppia ha due figlie. Ma non ha la famiglia sotto controllo: ha appena affermato di voler vedere le bambine a Parigi, mentre loro sono in vacanza con mamma a Mauritius. Fili avrebbe voluto fare l’antiquario invece è stato costretto da mamma a laurearsi in Economia e lavorare in banca. Colleziona opere pop art, da Warhol a Liechtenstein, e foto artistiche, da Mapplethorpe a Lachapelle. Nel 2002 è stato testimonial di una marca di sottaceti in uno spot che fa il verso al suo status di principe. Nel 2008 è stato candidato alla Camera, Circoscrizione estero con lista Valori e Futuro, vicina a Berlusconi. Ha preso lo 0,4% e non è stato eletto. Adesso fa il ballerino a Ballando con le stelle.