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 2009  gennaio 16 Venerdì calendario

LE GESTIONI FOTOCOPIA DI FRAU KOHN


Bernard Madoff il solo responsabile della più grande truffa nella storia di Wall Street? La tesi preconfezionata dal broker americano, consegnatosi un mese fa alle autorità, comincia a mostrare le prime crepe. Se saranno provate le accuse contenute nella class action promossa da Repex presso il Tribunale del distretto sud di New York, sarà difficile per Sonja Kohn, titolare del 75% dell’austriaca Bank Medici, spiegare come mai tra i 10mila hedge fund in circolazione abbia casualmente investito i soldi della clientela proprio in quelli che si affidavano esclusivamente o prevalentemente al "tocco magico" di Madoff.
Nell’atto di citazione, Repex Ventures, una società con sede legale alle Isole Vergini britanniche (ma, a quanto pare, operativa da Londra) che aveva investito nell’Herald Us Absolute return fund. Il fondo lussemburghese aperto nel marzo 2008 da Bank Medici che, sostiene il documento depositato in Tribunale, «all’insaputa degli investitori» sarebbe stato «trasferito al 100% a Madoff». Ma allo stesso tempo la banca austriaca, sempre secondo l’atto, «controllava» Thema, un fondo irlandese che pure si appoggiava al broker Usa e che in Svizzera era "rappresentato e distribuito" da Genevalor, come dichiara nel suo sito la finanziaria ginevrina di Mario e Alberto Bennassat, già comparsa nell’inchiesta "Oil for food".
E non è finita qui. Sempre secondo il documento depositato a New York, Bank Medici avrebbe avuto un ruolo anche nel presentare clienti a Pioneer, società di asset management basata a Dublino che dal 2000 fa capo a UniCredit, a sua volta titolare del 25% della banca di Sonja Kohn tramite Bank Austria. Repex sostiene che Pioneer Alternative Investments avrebbe pagato a Bank Medici nel 2007 835mila euro di commissioni per averle procurato clienti. E tra i diversi prodotti di casa Pioneer, il Primeo select fund aveva quasi tutti i suoi asset (280 milioni di dollari) investiti con Madoff.
Di conseguenza, come di prassi avviene nelle class action americane, l’azione legale è tentata contro tutti i soggetti coinvolti a vario titolo nella vicenda. In questo caso la causa è stata promossa contro Bernard Madoff e la sua società BMIS, Bank Medici, il suo vertice Sonja Kohn e Peter Scheithauer e i suoi fondi Herald, Pioneer Alternative Investments gestore del fondo Primeo Select e i suoi azionisti Bank Austria-UniCredit, contro il fondo Thema (proprietario sconosciuto), contro Ernst & Young in qualità di revisore sia di Herald che di Primeo, e contro Hsbc citata in giudizio per essere stata la banca depositaria dei fondi Herald, ma a quanto risulta dai data base operativi consultati da «Il Sole 24 Ore» anche di alcuni dei fondi Thema. L’accusa per tutti è di essere stati partecipi del "Ponzi scheme" ideato da Madoff o di aver mal gestito i soldi dei clienti non svolgendo la dovuta due diligence.
Nel contempo, come già anticipato dal Sole 24 Ore, si sarebbe concretizzata anche un’altra causa di matrice europea, questa volta promossa nel Granducato dal broker francese Oddo contro Ubs per il suo ruolo nei fondi lussemburghesi Us Equity Plus e la Sicav Luxalph, che sarebbero stati costituiti su richiesta di famiglie facoltose. Anche Deminor, la società di tutela dei diritti delle minoranze, sta studiando le carte per avviare azioni risarcitorie con l’obiettivo di rappresentare investitori truffati, complessivamente, per almeno 250 milioni di euro. Tra la cinquantina di investitori che per il momento ha conferito mandato a Deminor non c’è nessun italiano. Molti italiani avrebbero investito dalla piazza di Lugano mentre altri avrebbero deciso di aspettare perché, come nel caso di Banca Aletti (gruppo Banco Popolare), avrebbero avuto indicazione che la banca si sta attivando per avviare a sua volta azioni legali contro i fondi "feeder", che investivano su Madoff. Al momento dalla capogruppo di Verona non arrivano conferme nel merito. Da segnalare infine che il pm newyorchese Andrew Cuomo, ha emesso un mandato di comparizione nei confronti di Ezra Merkin, presidente fino a pochi giorni fa di Gmac e, in proprio, gestore coinvolto nello scandalo Madoff.