Enzo DཿAntonio, Novella 2000, n. 4, 22/01/2009, pp. 14-15, 22 gennaio 2009
«Andreotti assomiglia irresistibilmente a un alieno che si è materializzato in qualche modo in Vaticano, o a Montecitorio
«Andreotti assomiglia irresistibilmente a un alieno che si è materializzato in qualche modo in Vaticano, o a Montecitorio. E’ sbagliato dire, come fanno molti, che è calcolatore: Andreotti è un calcolatore, un computer umano, come Hal 9000 in 2001 Odissea nello spazio di Stanley Kubrick. E non sono il solo ad avere avuto questa intuizione: Beppe Grillo, per esempio, ha detto che nella gobba di Andreotti è contenuta la scatola nera che spiega i misteri dell’Italia». Che sia un alieno lo si intuisce «in generale, dall’aspetto fisico, le orecchie come ET, lo sguardo. Ma ci sono altri segni: nessuno l’ha visto sudare. Nessuno l’ha visto mangiare o bere. La sua famiglia è improbabile, sempre finta, costruita apposta dagli alieni su di lui. E poi, molto importante, l’assenza totale di emozioni» (Francesco Specchia, autore del libro Parola di Giulio).