Luca Sciortino, Panorama, 22 gennaio 2009, 22 gennaio 2009
Clima, le controbiezioni. La tesi della maggior parte degli scienziati è questa: 1) la presenza di anidride carbonica in atmosfera fa aumentare la temperatura media del pianeta; 2) le attività umane hanno prodotto una crescita di CO2; 3) questa ha determinato un surriscaldamento globale, con molte conseguenze, tra cui una variazione del clima e un’intensificazione di fenomeni meteo estremi
Clima, le controbiezioni. La tesi della maggior parte degli scienziati è questa: 1) la presenza di anidride carbonica in atmosfera fa aumentare la temperatura media del pianeta; 2) le attività umane hanno prodotto una crescita di CO2; 3) questa ha determinato un surriscaldamento globale, con molte conseguenze, tra cui una variazione del clima e un’intensificazione di fenomeni meteo estremi. I sostenitori di queste affermazioni, basate su esperimenti e modelli matematici, si appellano al principio di precauzione: sebbene non vi sia certezza sugli effetti futuri, occorre prendere misure preventive. Gli scettici sono scienziati (una minoranza, secondo una ricerca di Science del 2004) e quanti, non condividendo o comprendendo i modelli matematici, ne giudicano le conclusioni facendo appello solo alla logica. Panorama ha ascoltato il climatologo Antonello Pasini, le cui ricerche sono state utilizzate dall’Ipcc, e ha tratto un quadro sintetico delle tesi degli scettici e delle obiezioni dei loro avversari. Le misurazioni di CO2 non sono affidabili. Obiezione: ci sono 300 stazioni sparse in 66 paesi della Terra. I loro dati, disponibili per tutti, mostrano una crescita di anidride carbonica. L’aumento di anidride carbonica è conseguenza di una maggiore attività solare. Obiezione: le misure dell’attività solare sono molto più precise che in passato perché vengono effettuate dal satellite. In base a queste si deduce che il Sole, a partire dal 1978, ha diminuito l’intensità della sua radiazione. D’altra parte, agli inizi del ”900 l’attività solare è stata responsabile di circa il 50 per cento del riscaldamento globale. Ci sono stati nella storia altri surriscaldamenti dell’atmosfera. Obiezione: certamente, e avevano varie cause: attività solare o vulcanica, cambiamenti dell’orbita terrestre... Nessuno di questi fenomeni spiega però il riscaldamento attuale. Resta come causa solo l’aumento di anidride carbonica di origine umana. I modelli sono inaffidabili. Obiezione: nessun modello descrive perfettamente cosa accadrà nel futuro. Di certo, i modelli attuali tengono conto di tutte le variabili importanti e simulano i possibili contributi futuri di cause naturali come la variazione della radiazione solare. L’altissima probabilità con la quale vengono giudicati affidabili deriva dal fatto che, applicati al passato, descrivono scenari realmente accaduti. Inoltre, i modelli più disparati, basati cioè su criteri differenti, conducono alle stesse conclusioni. Per esempio, un modello a reti neurali è stato applicato da Pasini come modello climatico, riproducendo gli stessi risultati. In Antartide il ghiaccio sta aumentando. Obiezione: è un classico esempio di come uno studio su scala regionale venga usato per conclusioni su scala globale. Il fenomeno va inserito nel quadro generale del pianeta che vede correnti marine calde riscaldare il Polo Nord e raffreddare il Polo Sud. Inoltre, mentre nell’est dell’Antartico aumenta la superficie ghiacciata, a ovest si è recentemente registrato uno scioglimento senza precedenti dal 1975. In Europa è un inverno molto freddo. Obiezione: conta la media nello spazio e nel tempo dell’intero sistema Terra, non il fatto che un inverno sia più freddo in alcuni luoghi. La temperatura media globale della superficie terrestre è aumentata di circa 0,7 gradi dal 1860.