www.ilmessaggero.it 16/1/2009, 16 gennaio 2009
PERUGIA (16
gennaio) - Sono accusati di concorso in omicidio, compiuto a Perugia la notte tra il primo e il 2 novembre del 2007, e violenza sessuale nei confronti di Meredith Kercher, Raffaele Sollecito, 24 anni, originario di Giovinazzo, e Amanda Marie Knox, 22 anni, di Seattle, a carico dei quali è cominciato stamani il processo davanti alla Corte d’assise di Perugia. Entrambi si proclamano innocenti.
In particolare i due, insieme a Rudy Guede (già condannato a 30 anni di reclusione con l’abbreviato), devono rispondere di avere «ucciso Kercher Meredith - si legge nel capo d’imputazione - mediante strozzamento e conseguente rottura dell’osso ioide e profonda lesione alla regione antero-laterale sinistra e laterale destra del collo, da arma da punta e da taglio e, quindi, shock metaemorragico con apprezzabile componente asfittica secondario al sanguinamento e approfittando dell’ora notturna e dell’ubicazione isolata dell’appartamento condotto in locazione dalla stessa Kercher e dalla stessa Knox, oltre che da due ragazze italiane, sito in via della Pergola 7, commettendo il fatto per motivi futili, mentre il Guede, col concorso degli altri, commetteva il delitto di violenza sessuale». I due imputati sono poi accusati di: - «avere portato fuori dall’abitazione di Sollecito, senza giustificato motivo, un grosso coltello da punta e da taglio lungo complessivamente cm 31 (sequestrato al Sollecito il 6 novembre 2007)»; - insieme a Guede, costretto la Kercher a «subire atti sessuali» mediante «violenza e minaccia...»;
- di furto «perche si impossessavano della somma di euro 300 circa, di due carte di credito, entrambe del Regno Unito, e di due telefoni cellulari appartenenti alla stessa Meredith»;
- di simulazione di reato per avere «simulato il tentato furto con effrazione nella camera dell’appartamento di via della Pergola abitata da Romanelli Filomena, rompendo il vetro della finestra con una pietra prelevata nelle vicinanze dell’abitazione che veniva lasciata nella stanza, vicina alla finestra, il tutto per assicurarsi l’impunità dei delitti di omicidio e violenza sessuale, tentando di attribuirne la responsabilità a sconosciuti penetrati, a tal fine, nell’appartamento».
La sola Knox è accusata di calunnia perché «sapendolo innocente, con denunzia sporta nel corso delle dichiarazioni rese alla squadra mobile e alla procura di Perugia in data 6 novembre del 2007, incolpava falsamente Diya Lumumba, detto Patrick, del delitto di omicidio in danno della giovane Kercher Meredith, il tutto al fine di ottenerne l’impunità per tutti e in particolare per Guede Rudy Hermann, anch’egli di colore come il Lumumba».