Benedetta Vitetta, Libero 16/1/2009, 16 gennaio 2009
HILLARY SI SCALDA CON CRUCIANI
Hillary Clinton sceglie la moda made in Italy. L’ex First Lady, nominata Segretario di Stato dal neo presidente americano Barak Obama, ha scelto di indossare un elegante dolcevita nero firmato Cruciani per la foto che apre il servizio dedicato dal numero di gennaio di Uomo Vogue ai ”Numeri uno”, le personalità che si sono distinte per percorsi innovativi e grande determinazione. Per parlare di questo ”testimonial d’eccezione” e dell’andamento dell’azienda umbra, specializzata in maglieria in cashmere, ci siamo rivolti direttamente al fondatore e amministratore di Cruciani, Luca Caprai.
Diciamo che avete puntato in alto con questa testimonial.
«Beh, direi che si è trattato semplicemente di un colpo di fortuna. Certo sapere che il nuovo segretario di Stato ha acquistato un nostro capo ci fa molto onore. Personalmente tifavo per lei alle primarie. Speriamo che d’ora in avanti diventi una nostra cliente abituale».
Quello indossato dalla Clinton è uno dei vostri capi must?
«Assolutamente sì: si tratta di una maglia cachemire-seta di una finezza molto speciale, che ha una vestibilità moderna ma anche un tratto molto dolce. In questo momento in cui stiamo puntando molto sul mercato americano nonostante la fase delicata dei mercati, questa notizia ci dà ancora più speranza di poter far bene».
soddisfatto di come si è chiuso il 2008?
«Direi di sì visto che siamo riusciti a mantenere i risultati raggiunti nel 2007 (anno in cui Cruciani ha messo a segno una crescita del21% raggiungendo i 15 milioni di fatturaro, ndr). E, nonostante le previsioni congiunturali negative, quello che è appena cominciato crediamo possa essere un anno di crescita in un momento di crisi generale. Nel 2008 inoltre abbiamo scelto di fare un passo importante con l’ingresso nella società di Roberto Menichetti, nostro nuovo direttore artistico e designer molto famoso con un passato in diverse griffe internazionali. Con lui abbiamo iniziato questo progetto triennale che il mercato sembra già apprezzare».
Quali novità ci dobbiamo aspettare dalle nuove collezioni?
«Vogliamo ridare nuova linfa all’estetica delle collezioni che pensiamo debba essere all’insegna della modernità. Il marchio si distinguerà per un’eleganza dinamica ma essenziale e non da quel lusso sfacciato che ha contraddistinto forse gli ultimi dieci anni, ma da qualità e concretezza moderna».
Che target vi siete prefissati per il 2009?
«Vogliamo spingere sulla crescita negli States, un mercato che pensiamo possa darci soddisfazioni. Già oggi gli Usa, insieme a Giappone, Asia e Russia rappresentano il 65% del fatturato complessivo».
Per aiutare il processo di crescita ha mai pensato di aprire il capitale a nuovi soci?
«No, nella maniera più assoluta. Siamo una famiglia di artigiani che fa prodotti di alta gamma. Vogliamo mantenere l’indipendenza e l’autonomia per le nostre aziende».
Quindi neanche a parlarne di un possibile dossier Borsa?
«Oggi le dimensioni dell’azienda sono troppo piccole per un’operazione simile. L’obiettivo a cui lavoro in questo momento è realizzazione del business plan triennale che abbiamo già approvato. Se tutto andrà come previsto abbiamo già diversi partner disposti ad aiutarci a sviluppare la rete retail».
Quanti negozi avete al momento?
«Tre monomarca: a Milano (via Verri, ndr) alle Terme di Saturnia e a Tokyo».