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 2009  gennaio 16 Venerdì calendario

JET NEL FIUME A NEW YORK, TUTTI SALVI SULLE ALI


Una tragedia mancata. Ieri pomeriggio un Airbus A320 della Us Airways, il volo numero 1549 decollato dall’aeroporto La Guardia di New York e diretto a Charlotte in Nord Carolina, è finito nelle acque gelide dell’Hudson River, il fiume che costeggia New York ad ovest di Manhattan. Soltanto la maestria dei pilota e l’immediato intervento delle squadre di soccorso sono riusciti a mettere in salvo tutti i 148 passeggeri e cinque persone dell’equipaggio.
Dalle prime ricostruzioni del-l’incidente, seguito in diretta da tutte le Tv locali e dalla Cnn, l’Airbus non sarebbe riuscito a prendere quota subito dopo il decollo’ alle 15.26 – a causa dell’urto con uno stormo di oche che, risucchiate dalle turbine, avrebbero messo fuori uso entrambi i motori. Dopo soltanto sei minuti in aria il pilota ha avvertito il problema e ha puntato la prua dell’aereo sull’Hudson, effettuando una discesa controllata sul fiume: in questo modo ha evitato una catastrofe. L’Fbi ha subito escluso l’ipotesi di un atto terroristico. «L’incidente non è legato a questioni di sicurezza nazionale », ha assicurato un portavoce del Bureau, Richard Koko. Laura Keehner, del Dipartimento della sicurezza interna più tardi ha confermato che si è trattato di un incidente.
L’aereo ha toccato l’acqua nei pressi della portaerei- museo Intrepid, all’altezza della 48ª strada ad ovest di Midtown Manhattan, una delle zone più affollate di New York. Le squadre di soccorso sono intervenute immediatamente per mettere in salvo passeggeri ed equipaggio, con l’aiuto di alcuni traghetti e taxi-battelli privati in servizio attorno all’isola di Manhattan. Entrambi i motori erano in fiamme al momento dell’atterraggio, che è stato una manovra prodigiosa. La maggior parte dei viaggiatori è stata messa messa in salvo dal portellone del jet; dopo aver indossato il salvagente arancione le persone si sono accalcate intorno alla carlinga e sulle ali, praticamente a pelo sull’acqua mentre l’aereo affondava piano piano. La temperatura esterna era di 6,7 gradi sottozero.
Dai microfoni delle tv i passeggeri, tra i quali anche un neonato, hanno descritto la loro breve, ma traumatica odissea. «Sono stato salvato dal salvagente – ha spiegato ancora intirizzito dal freddo un giovane ”. Non avrei mai pensato di doverlo usare ». «Un motore è esploso – ha riferito un altro superstite – e il pilota ha iniziato la manovra di avvicinamento. Ci ha detto di prepararci all’impatto e siamo andati giù. A bordo c’era molta paura, ma niente panico».
«La gente sanguinava tutt’intorno. Abbiamo colpito l’acqua con gran forza. stato spaventoso», ha aggiunto Jeff Kolodjay di Norwalk, Connecticut. « davvero incredibile che siamo tutti vivi », ha detto alla Cnn il passeggero Alberto Pinero.
Non è la prima volta che uno stormo di uccelli rischia di provocare un disastro aereo. «Purtroppo è un fenomeno molto frequente – spiega Joe Mazzone, un ex pilota della Delta ”. Ogni volta che decolliamo la torre di controllo ci allerta se ci sono volatili nella zona. Se sì, siamo tenuti ad aspettare che passino».
Il sindaco di New York Michael Bloomberg ha elogiato «lo straordinario lavoro» del pilota e l’eroica efficienza dei soccorritori. « stato un miracolo sull’Hudson», ha dichiarato commosso il governatore afroamericano dello Stato di New York David Paterson.