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 2009  gennaio 16 Venerdì calendario

KIM JONG-IL SCEGLIE L’EREDE: E’ IL TERZOGENITO "SENZA VOLTO"


Sembra la fine di un mistero, in realtà è l’inizio di un altro. Kim Jong-il avrebbe scelto l’erede. Al Caro Leader della Corea del Nord sarebbe destinato a succedere il più giovane dei figli, Jong-un, o perlomeno ne sono convinti i servizi segreti sudcoreani citati ieri dall’agenzia Yonhap:
«Abbiamo motivo di credere che Kim Jong-il abbia prescelto il terzo figlio, avuto dalla def unta terza moglie Ko Yong-hui, e abbia dato istruzioni al dipartimento organizzativo del Partito dei Lavoratori intorno all’8 gennaio». Se così fosse, Jong-un avrebbe scavalcato due fratelli – il primogenito Jong-nam (1971, da Song Hye-rim) e Jong-chul (1981, da Ko Yong-hui) – e soprattutto metterebbe fine all’intrico di speculazioni sulla successione, infittitosi dopo l’ictus che ha colpito il Caro Leader in agosto. Il più anziano dei fratelli ha l’handicap di essere figlio «illegittimo» (la madre Song Hye-rim non sarebbe mai stata formalmente sposata da Kim Jong-il) e di essere stato smascherato nel 2001 all’aeroporto giapponese di Narita mentre con un falso passaporto cercava di visitare Disneyland. Il secondo, invece, non avrebbe mai davvero convinto il padre. Il prescelto «ricorda il genitore in tutto, compresa la complessione fisica », secondo il racconto dello chef di sushi che lavorò nel clan. Da intercettazioni dei sudcoreani – sostiene il saggista Bertil Lintner – già qualche anno fa emergeva «la preferenza di Kim padre per il più giovane, che vede come «più forte, più scaltro politicamente e più virile» di Jong-chul. Studi in Svizzera, 25 o 24 anni, Kim Jong-un spariglierebbe dunque le carte di un percorso che, confucianamente, avrebbe dovuto vedere primogenito seguire a primogenito, così come il padre dell a Corea del Nord, Kim Il-sung, indicò in Kim Jong-il l’erede. Dinastia rossa. In quel caso però la preparazione fu minuziosa: Kim Jong-il venne indicato successore nel 1974, nel 1980 ci fu l’atto formale e, quando Kim Il-sung morì nel 1994, il figlio subentrò avendo il controllo delle forze armate e sapendo muoversi a Pyongyang.
Due appuntamenti potrebbero, magari, aiutare a dissipare qualche nebbia. Il 67˚ compleanno di Kim Jong-il, 16 febbraio, comunque ancora «saldamente al potere». E le elezioni (pro forma) di marzo. Per il resto, appunto, il mistero resta profondo. L’agenzia
Yonhap parla dello zio, alto gerarca, incaricato di fargli da tutore. Il quotidiano giapponese
Yomiuri cita fonti Usa e ipotizza invece una leadership collettiva intorno al figlio maggiore Jong-nam. Ciò che suona improbabile è che, qualunque sia la soluzione adottata, non ci sia stato un «parere» (non disinteressato) della Cina.