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 2009  gennaio 15 Giovedì calendario

TRISTE, SOLITARIO Y FORMIGONI IL CELESTE SENZA PIU’ SBOCCHI


«Se parlassimo di calcio, Roberto Formigoni sarebbe quel che si dice in gergo una promessa mancata». Il giudizio sul governatore lombardo arriva da Carlo Porcari, capogruppo del Pd in consiglio regionale, ma l’opinione sul sessantaduenne vicepresidente di Forza Italia, ex dc, ex ppi, ex cdu, è comune da diverso tempo a molti esponenti politici, non solo di centrosinistra. A otto mesi dall’insediamento del terzo governo Berlusconi, quando tentò il tutto per tutto per ritagliarsi un posto nella macchina dell’esecutivo, (tra cui persino una sortita intema al Pdl per arrivare alla presidenza del Senato), Formigoni appare oggi sempre più confinato al suo destino lombardo: lontano dalle stanze del potere romano e stretto sul territorio dalla Lega Nord e dall’invadenza comunicativa dei sindaco di Milano Letizia Moratti, che da tempo gli toglie spazio su giornali e televisioni. Escluso dal vertice di palazzo Grazioli su Malpensa a cui parteciparono, insieme a Berlusconi e Bossi, appunto la Moratti e il prìmo cittadino di Roma Gianni Alemanno; spesso inascoltato dal Cavaliere, a cui ha spesso chiesto di inserirsi nell’asse con Umberto Bossi, il referente politico della Compagnia della Opere è secondo opinione comune in un momento di attesa. Come scrive Eui opa in un editoriale di mercoledì 14 gennaio: «Per la prima volta nella sua lunga carriera politica Fonnigoni non ha alcun piano». Una situazione di stallo, di certo non conveniente dal punto di vista politico per uno che tre anni fa si diceva potesse essere tra i futuri candidati a leader dei centrodestra. Il Celeste non può definirsi in una posizione di primo piano. Pure sull’Expo 2015 si è ritrovato a rincorrere il ministro dell’Economia Giulio Tremonti, per contrastare il Fichelicu della Moratti Paolo Glisenti . Ma le questioni sono altre e sono forse sempre le stesse: il sogno dell’allievo di Don Giussani è sempre stato quello di ricoprire un incarico di governo, ma ad opporvisi, oltre alle diatribe inteme al centrodestra, ci sono stati spesso gli stessi suoi uomini. C’è chi batte sul tasto che siano proprio quelli di Cl a insistere nel vederlo come candidato alle prossime regionali nel 2010. Di mezzo c’è un tessuto economico politico orinai consolidato da mantenere, che va dal settore sanitario a quello industriale. Il Cavaliere lo sa bene e ne ha sempre tenuto conto per contrastare le mire della Lega sulla ricca sanità lombarda. E persino il Carroccio, a Veneto acquisito, pare ormai preferirlo a Mariastella Gelmini. «Ma la situazione attuale indica tutta un’altra cosa ribatte una voce ben informata dentro Comunione e Liberazione Berlusconi si sta pentendo di non averlo avuto nel governo per come stanno andando le cose nei rapporti con il nord: la politica portata avanti da Forrnigoni alla fine darà i suoi frutti». Intanto, però, ìl sondaggio sui consensi Governance Poll 2008 curato da Ipr Marketing per Sole240re rivela nell’ultimo anno una perdita di due punti nei consensi e prima posizione in classifica: ora il preferito è il governatore della Sicilia, Raffaele Lombardo.