Sandra Cesarale, Corriere della Sera, 22/12/08, 22 dicembre 2008
Senato, tutti in piedi per il giovane Allevi tra Puccini e il pop. ROMA - finito con una standing ovation per Giovanni Allevi il concerto di Natale al Senato
Senato, tutti in piedi per il giovane Allevi tra Puccini e il pop. ROMA - finito con una standing ovation per Giovanni Allevi il concerto di Natale al Senato. Tutti in piedi per applaudire il trentanovenne compositore, pianista e direttore d’ orchestra che ieri mattina ha diretto l’ orchestra sinfonica i Virtuosi Italiani nell’ Aula di Palazzo Madama. «La musica può essere un grande esempio per la politica - commenta Allevi al termine dell’ evento -: un’ orchestra sinfonica è formata da tanti parti diverse che esprimono anche momenti di tensione e conflittualità. Ma ogni elemento è indispensabile per raggiungere la bellezza e l’ armonia. Ecco, io più che guardare agli schieramenti di destra o sinistra sono per l’ idea di Platone: la politica come armonia». Il concerto si è aperto con l’ Inno di Mameli, poi musiche di Puccini - di cui ricorre quest’ anno il centocinquantesimo anniversario della nascita - e dello stesso Allevi, pianista classico capace di irrompere con le sue melodie nelle classifiche pop. «Le mie saranno pure composizioni easy listening ma non sono easy playing. Per essere eseguite hanno bisogno di professori d’ orchestra super. Questo concerto celebra la festa di una moderna creatività musicale italiana che, traendo forza dalla tradizione classica, esprime i tormenti e gli slanci ideali di questo nostro tempo. un modo per ricordare all’ Europa e al mondo che l’ Italia è soprattutto il paese del pacifico impegno, dell’ arte e della musica». Intervenendo in Aula, il presidente del Senato Renato Schifani ha ricordato le «linee guida» della sua presidenza: «Attenzione ai giovani, sobrietà, legalità». Il padrone di casa ha donato ad Allevi uno spartito originale dell’ Ottocento ma è stato anche protagonista di una piccola gaffe. Nel ringraziare i vertici Rai per la diretta sulla prima rete ha rivolto un saluto alla conduttrice dell’ evento Gabriella Carlucci, confondendo la presentatrice Milly con la sorella deputata del Pdl. Al concerto hanno assistito anche il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano («Quando l’ ho incontrato, alla fine, gli brillavano gli occhi. stato un incontro di affetti più che di parole», racconta Allevi) e il presidente della Camera Gianfranco Fini. «Per me è stata un’ emozione indescrivibile. Ho sentito molto l’ aspetto istituzionale - dice Allevi -. Ero nel cuore dello Stato dove, in passato, mi hanno preceduto direttori d’ orchestra importantissimi come Muti, Lorin Maazel. Schifani è stato coraggioso a invitare me che rappresento una musica nuova. Però quando le persone si sono alzate in piedi per applaudirmi, aveva lo sguardo di chi ha vinto una scommessa». In Aula erano presenti, fra i ministri, Angelino Alfano, Umberto Bossi accompagnato da tutta la famiglia («Suo figlio suona il piano ed è un mio accanito fan», racconta Allevi) e Altero Matteoli; il presidente della Rai Claudio Petruccioli e il direttore di Raiuno Fabrizio Del Noce; Simonetta, la nipote di Giacomo Puccini. Assente il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi. Al suo posto, il sottosegretario alla presidenza del Consiglio Gianni Letta. Nella tribuna di primo ordine c’ erano cinquanta studenti invitati dal Senato. L’ evento è stato chiuso da un brindisi e da un buffet curato dalla ditta di Vincenzo Conticello, l’ imprenditore siciliano che ha denunciato i suoi estorsori. Tutto esaurito per la tredicesima edizione del concerto, con un incasso di oltre quarantamila euro. La somma sarà devoluta all’ Ospedale romano del Bambin Gesù. Sandra Cesarale