Emilio Gioventù, ItaliaOggi 15/1/2009, 15 gennaio 2009
NAPOLI, COMUNE VERSO IL DISSESTO
Debiti per tre miliardi di euro, evasione al 35 per cento
I conti del Comune di Napoli sono messi male, anzi, malissimo. In picchiata, fino a rischiare il dissesto finanziario che sarebbe l’ennesima tegola sulla testa della giunta guidata da Rosa Russo Iervolino, già inseguita dalle inchieste giudiziarie e costretta a vari rimpasti. L’allarme è serio e non è figlio del pessimismo cosmico nel quale sembra essere piombata la città.
Dicono persone bene informate sui fatti di palazzo San Giacomo, sede del Comune partenopeo, che nei giorni scorsi il sindaco Iervolino ha ricevuto una relazione riservata sulla situazione economica-finanziaria dell’amministrazione. Porta la firma di Francesco Boccia, il deputato pugliese del Partito democratico, che il primo cittadino ha corteggiato a lungo nei giorni della bufera giudiziaria e della composizione della nuova giunta per affidargli l’assessorato al Bilancio che fu di Enrico Cardillo, dimessosi e finito agli arresti domiciliari per l’inchiesta «Magna Napoli» su Alfredo Romeo.
Boccia, nonostante la rinuncia a far parte della nuova giunta napoletana, ha continuato comunque ad analizzare, anche durante le feste natalizie, le carte che gli ha affidato la Iervolino in persona. E alla fine, come promesso, ha comunque consegnato al sindaco una sua relazione. Lo scenario descritto da Boccia, dicono a palazzo San Giacomo, è apocalittico. Boccia, che il sindaco definì «un ragazzo giovane che viene da una cultura economico-teorica, che ha studiato alla London School, ma che ha fatto anche pratica sul campo, in Puglia e a Roma alla presidenza del Consiglio», ha denunciato un evasione troppo alta, altissima, che arriva a punte del 35%. Per il deputato del Pd, se si decidesse di combattere realmente l’evasione fiscale si potrebbero recuperare non meno di 250 milioni di euro. Riferiscono dal palazzo comunale partenopeo, che Boccia avrebbe scritto testualmente nella sua relazione al sindaco che «a Napoli le tasse le pagano soltanto i volenterosi». Ma sono altre le cifre che destano preoccupazioni e sulle quali Boccia lancia l’allarme. Si parla di un miliardo e mezzo di debiti finanziari, di un miliardo e mezzo di debiti consolidati, molti dei quali determinati da mutui aperti dall’amministrazione comunale. Il rinunciatario assessore al bilancio, in pratica, avrebbe scovato debiti complessivi per circa 3 miliardi, una enormità che porterebbe dritto dritto il comune di Napoli vero il dissesto. Boccia ha confidato a persone a lui vicine di «aver fatto ricerche meticolose, studi approfonditi». Ad aggravare la situazione finanziaria ci sarebbero entrate nelle casse comunali sempre più esigue e ormai frutto soltanto di trasferimenti dello Stato che saranno sempre di meno. Un quadro nero che a Boccia è stato confermato anche dai revisori dei conti del Comune di Napoli. Del resto basta consultare proprio il parere dei revisori, Gabriela Napoli e Roberto Trivellini, alla variazione al bilancio annuale di previsione 2008 del Comune di Napoli, per ritrovare gli stessi toni sottoscritti e rilanciati da Boccia alla Iervolino. Scrive, infatti, il collegio dei revisori che «in occasione della verifica di cassa presso l’ufficio del tesoriere comunale è stata rilevata una esigua disponibilità di cassa» che «ha destato viva preoccupazione per la situazione finanziaria dell’ente». In merito, poi, a «un alto numero di debiti fuori bilancio», i revisori esprimono «preoccupazione circa la correttezza dell’azione amministrativa» ed evidenziano «una grave carenza del sistema dei controlli interni». I revisori hanno preso atto di variazioni di spese, relative all’anno 2008, pari a circa 178 milioni di euro, una spesa per incarichi professionali esterni da circa 3,9 a 4,2 milioni di euro, 10 milioni di euro in più per partecipazioni azionarie. Questo il quadro che avrebbe trovato Boccia se avesse accettato di diventare il fiore all’occhiello della nuova giunta Iervolino.