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 2009  gennaio 15 Giovedì calendario

CASO ALLEVI, LETTERA DI MAZZONIS

Caro Augias, mi lasci tornare sull’ imbarazzante episodio verificatosi in Senato per il concerto delle festività di fine anno. Un Senato e un presidente della Repubblica posti ad ascoltare un’ orchestra diretta da chi palesemente non sapeva dirigere, oltre ad essere un mediocre pianista che esegue proprie musiche che non saprei se qualificare da piano-bar o da che cosa, il tutto reclamizzato come rivoluzione nella musica contemporanea. Mi pare faccia pari con due secoli di lotte sociali serie e talvolta tragiche sfociate ultimamente nel trionfo di Luxuria all’ Isola dei Famosi. Di sciocchezze se ne sono dette da Adamo in poi, soltanto non esisteva il megafono dei "media": dunque sarebbe auspicabile un po’ di cautela prima di spararle pubblicamente. Aggiungerei che con queste marmellate in cui tutto si equivale non ci dovremmo stupire se tanta gente non sappia più stare al mondo, e si comporta di conseguenza. Ci apprestiamo a festeggiare l’ Unità d’ Italia: spero che il collante che ci unisce non stia diventando l’ idiozia. "L’ Italia s’ è desta" oppure "l’ Italia sede e sta?".
Cesare Mazzonis Direttore Artistico dell’ Orchestra Nazionale Rai

Il concerto tenuto in Senato dal giovane pianista compositore Giovanni Allevi (Ascoli Piceno, 1969) ha suscitato un vivace dibattito come testimonia la lettera del prof Mazzonis che è stato tra l’ altro direttore artistico del Teatro alla Scala e del Maggio Musicale Fiorentino. Chi sia Allevi chiunque può vedere e sentire andando su You Tube. E’ un quarantenne di talento, dotato di un forte senso dello spettacolo (a cominciare dalla capigliatura alla Lucio Battisti-Angela Davis), affermatosi grazie a doti naturali e all’ aiuto di un’ abile operazione di marketing. E’ diplomato a pieni voti in conservatorio, laureato in Filosofia. In Senato ha eseguito e/o diretto sette brani (con l’ orchestra "I virtuosi italiani"), cinque a sua firma, due di Puccini. Alcune sue musiche sono state scelte per spot pubblicitari, insomma Allevi si presenta come un tipico prodotto ben riuscito. Compone infatti mescolando spunti classici a modi jazz, con un risultato gradevole che il sito svizzero "Schwingende Klangwelt", che ne vende i Cd ha definito: «melodie ben fatte, perfette come rilassante passatempo serale, senza essere noiose». Criticato con notevole durezza dal violinista Uto Ughi su ’ La Stampa’ , Allevi ha risposto reclamando a se stesso il compito di animare una nuova musica colta contemporanea. Ho simpatia per Allevi e proprio per questo lo esorterei alla calma. Il nostro mondo musicale è asfittico, i concerti sono frequentati da persone in età diciamo così ’ matura’ . La funzione di un Allevi può essere preziosa a condizione che non perda la testa e tralasci confronti troppo impegnativi. Quanto al Senato, farebbe piacere vedere di tanto in tanto qualche padre coscritto in una sala da concerto, a cominciare dal presidente di quell’ assemblea. Servirebbe a dargli una più corretta visione dei valori musicali.