Giorgio Dell’Arti, 8/4/2008, 8 aprile 2008
Appunti dell’8 aprile 2008. Il prezzo di Telecom è andato così giù che Telco ha comprato quasi 150 milioni di azioni, a un euro e 233
Appunti dell’8 aprile 2008. Il prezzo di Telecom è andato così giù che Telco ha comprato quasi 150 milioni di azioni, a un euro e 233. La Telco è l’azionista di maggioranza della compagnia. Con questi acquisti è salita dal 23,6 al 24,5%. Neanche un anno fa l’azienda fu venduta a Telco da Tronchetti a 2,8. Anche Vincent Bollorè, azionista di Mediobanca, ha profittato del ribasso per comprare qualche milione di Telecom. Chi porta l’alimentazione automatica di Conto Arancio ad almeno 100 euro mensili partecipa all’estrazione di una Twingo, dieci buoni benzina da cento euro, ecc. «Quand’ero giovane pensavo che il denaro e il potere m’avrebbero reso felice. Avevo ragione» (Oscar Wilde). Le multinazionali russe impiegano in Italia diecimila persone, più di quelle cinesi e in genere più di tutte quelle che appartengono alle economie emergenti. Per esempio, le acciaierie Lucchini prese dalla Severstal, l’Eurallumina finita alla Rusal, la vodka Moscovskaya prodotta qui dai marchesi Frescobaldi che hanno venduto alla medesima Spi Group della Moskovskaya il 26% delle Tenute di Toscana, ecc. Gli Isaia, che fanno abiti su misura a Napoli e a settembre inaugureranno la sede di via Verri a Milano, intanto aprono filiali a Ekaterinburg (Russia centrale), Baku (Azerbaijan) e in qualche posto da decidere del Kazakhstan. In America? «Ci siamo già, abbiamo spazi nel Grandi Magazzini Neiman Marcus, Saks e Barney». Puntano anche su Shanghai, Macao, India, ecc. Due fratelli (Gianluca e Alessandra) e tre cugini (Barbara, Enrico, Massimiliano). Il nonno vendeva tessuti, a un certo punto capì che era meglio svilupparsi nella sartoria e aprì un laboratorio a Casalnuovo. Gianluca segnala quello che dicono un po’ tutti nel settore: chi sa fare l’alto di gamma non sente la crisi, ci sono sempre più clienti che vogliono scegliersi da sé tutto, fodere, bottoni, polsini, alla fine si fanno fare su misura anche le cravatte «perché magari uno è alto e un certo nodo standard può non andar bene». La polo - secondo Stigliano-De Zuanne - ormai abbastanza formale da poter essere indossata anche in ufficio. La Nokia sta mettendo sul mercato un navigatore da usare andando a piedi. Il dominio ”chinese.com” è stato venduto l’anno scorso per 1,1 milioni di dollari. C’è un indirizzo web che nel 2007 ha fatto meglio (due milioni e mezzo), ma il nome è rimasto segreto. Prezzo medio di un dominio nel 2007: 3.417 euro, +60 per cento sul 2006. Investimenti totali sui domìni nel 2007: 49 milioni. Successo per le estensioni – punto de”, ”punto es’ e ”punto fr”. ”Punto it” non si vende per investimento. Tra i ”punto it” più cari: ”voip.it” (10 mila euro), ”nude.it” (6.000). Scarpe Clarks vendute ogni anno nel mondo: 45 milioni di paia. Fatturato: 1,4 miliardi. Il gruppo Prada, che le ha ricomprate l’anno scorso dopo averle vendute nel 2003, le porterà in Borsa in autunno e intanto si attrezza per venderle on line. L’offerta di 250 milioni per la Roma, che ha fatto molto rumore nei giorni scorsi, sarà ufficializzata a fine campionato. Se ne occupano Banca Rothschild e Inner Circle Sports di New York. La cordata, tutta americana, è capeggiata da Casey Wassermann e John J. Fisher (abbigliamento). I Sensi, che per la squadra hanno già dato via l’Hotel Cicerone, la tenuta della Leprignana, la proprietà del quotidiano Corriere Adriatico (passata a Caltagirone) e la partecipazione in Aeroporti di Roma, dicono di non voler vendere la squadra. Hanno 367 milioni di debiti e hanno già messo nel conto la cessione dei depositi petroliferi di Civitavecchia e dei terreni che possiedono a Torrevecchia. Philip Falcone s’è messo al ribasso su Bear Stearns fin dall’anno scorso, quando il titolo stava a 150 dollari. S’è poi coperto poche settimane fa, con le azioni a 5 dollari. Col ricavato della speculazione ha comprato nell’Upper East Side la villa di Bob Guccione, il fondatore del magazine Penthouse. Prezzo: 49 milioni di dollari. Ottimismo generale per il fatto che in autunno torneranno di moda le gonne corte e questo, secondo un celebre saggio di Paul H. Nystrom (The Economics of the fashion, Ronald Press, New York 1928, in vendita adesso da Pazzo Books a Boston per 75 dollari), segnala immancabilmente un’epoca di ripresa economica. Però gli esperti giapponesi sostengono che la ripresa è invece sempre accoppiata ai capelli lunghi e in quel Paese annunciano per l’autunno un ritorno alla grande di zazzere, caschetti, ecc. Altra previsione ottimista: siccome la maggior parte delle grandi firme economiche e dei redattori di newletters è pessimista (45 a 31 per chi vede nero), ne viene che le cose andranno bene. Infatti il grafico che se ne ricava è quello che in passato ha sempre annunciato la fine della magra: autunno 98, settembre 2001, ottobre 2002, giugno 2006. Statisticamente, gli esperti si mettono le mani nei capelli quando la tempesta è passata. Persone che ogni giorno vanno a vedere il video in cui Amanda Knox, principale imputata del delitto di Perugia, sorride a una videocamera avendo alle spalle uno sconosciuto: mille e 196. Dal 7 novembre 2007 a oggi: 167 mila. L’inflazione americana viaggerebbe intorno al 7%. Maldini ha una casa a Miami. Riguardo ai subprime. Avete provato a fare una stima delle perdite potenziali ancora non emerse? «Riteniamo che, su tutte le istituzioni finanziarie, banche, assicurazioni, hedge funds e anche operazioni delle carte di credito, e su tutti i prodotti disponibili. le perdite potenziali si aggirino intorno a 1.400 miliardi di dollari. Cifra che corrisponde al 2,5% del Pil mondiale» (Guido Manca di Independent Strategy). Riguardo al petrolio. Durerà questa inflazione delle materie prime e dell’oro? «No, alla fine del 2008 le valutazioni saranno sensibilmente più basse delle attuali. Il petrolio diminuirà fino a 85-90 dollari. Mentre l’oro entro fine anno sarà ridisceso intorno agli 850 dollari l’oncia» (Lorenzo Naldini, responsabile trading della Old Securities di Londra). Il fondo cinese Citic (120 miliardi di dollari di patrimonio) avendo investito lo scorso ottobre un miliardo di dollari in Bear Steans, ha oggi in mano un valore da 50 milioni di dollari (-95% in sei mesi). Il prezzo del petrolio fa crescere il patrimonio del Fondo pensioni norvegese (380 miliardi di dollari) di un miliardo di dollari a settimana. Per un certo abito che Marilyn Monroe indossava nel 1962 e che trentotto anni dopo fu acquistato per 1,2 milioni di dollari dalla società Gotta Have It, ci sono adesso offerte per cinque milioni che Peter Siegel, il patron di Gotta, respinge perché convinto di poterlo vendere forse già dall’anno prossimo a dieci milioni. Severstal, cioè il suo padrone Alksej Mordashov, punta alle commesse per l’ammodernamento delle centrali elettriche russe, è in trattative perciò per il 68% della Sofinter di Gallarate e il 30-40% di Ansaldo Energia (da Finmeccanica). Mordashov, 43 anni: «Per quanto riguarda l’acciaio, tra qualche anno rimarranno nel mondo non più di sei super-compagnie, capaci di produrre fino a 100 milioni di tonnellate l’anno». passato indenne attraverso tutti i rovesciamenti di potere russo, da Eltsin in qua. Accreditato di un patrimonio di 21 miliardi di dollari (Forbes, 2008), diciottesimo nella classifica degli uomini più ricchi del mondo. A un certo punto ha piantato moglie e figlio. La moglie Elena ha scritto allora ai giornali una lettera di denuncia, e l’altro giorno, sicuramente spinta dai nemici del marito, gli ha fatto sequestrare il 32,5% di Severstal, lamentando la mancata corresponsione degli alimenti. Fusion Power, rasoio a cinque lame con batteria incorporata della Gillette, è coperto da 70 brevetti. Louis Vuitton, benvoluto dall’imperatrice Eugenia, fondò la celebre casa di valigie nel 1854 e sei anni dopo la trasferì ad Asnières, in Normandia. Qui, grazie alla Senna, arrivavano facilmente i tronchi di pioppo, e una ferrovia garantiva poi il collegamento con la capitale. Adesso Pietro Beccari, direttore marketing dell’azienda, dice di voler costruire un’Asnières italiana dedicata esclusivamente alle calzature a Fiesso d’Artico in Veneto. Stabilimento pronto nel 2009 su 35 mila metri quadri, cento dipendenti già assunti e duecento posti di lavoro in prospettiva. Già adesso l’80% dell’abbigliamento Vuitton è fabbricato da noi «perché la filosofia del gruppo è sempre la stessa, andare a produrre dove è garantita l’eccellenza, abiti e scarpe in Italia, orologi in Svizzera ecc». Sponsor delle otto squadre finaliste di Champions League: Shalke 04: Gazprom (25 milioni) Barcellona: versano loro un milione e mezzo all’Unicef Roma: Wind (6 milioni) Manchester United: Aig (20,8 milioni) Liverpool: Carlsberg (12 milioni) Arsenal: Emirates (10 milioni) Chelsea: Samsung (14,5 milioni) Fenerbahçe: Avea (3 milioni) C’è il problema che alcuni sponsor delle squadre sono concorrenti dei sei sponsor di tutta la Champions (Sony, Playstation, Vodafone, Ford, Mastercard, Heineken). Questi sei sponsor versano all’Uefa più di 30 milioni di euro. Sono fastidiose per Vodafone le presenze di Wind e Avea, ugualmente irritante Carlsberg per Heineken, oltre tutto il Liverpool potrebbe addirittura vincere. La finale della Champions si giocherà a Mosca. La Pepsi, comprando in Russia per 1,4 miliardi di dollari il 75% della Lebedyansky - sesto produttore di succhi di frutta al mondo -, ha seriamente attaccato la Coca Cola su quel mercato, di cui a questo punto è diventata leader. Tra i venditori: l’avvocato Nikolai Bortsov e suo figlio Jurij. Ogni russo beve in media 20 litri di succhi di frutta l’anno (gli abitanti dell’Europa occidentale 40, dunque le prospettive di sviluppo sono notevoli). Un certo robot della Ipc di Portogruaro pulisce i 2.700 vetri del casino Wynn di Las Vegas in tre settimane. Gli umani o le altre macchine disponibili compirebbero il ciclo completo in molti mesi. L’Ipc è la quarta impresa di pulizie al mondo, 330 milioni di fatturato nel 2007, contratti con Fiat, Esercito Italiano, Ambulanze parigine, soprattutto il Villaggio Olimpico cinese. Arkadij Novikov - ristoranti e bar a Mosca - ha comprato la villa ottocentesca Le Fontanelle sul lago di Como, che la famiglia Versace aveva messo in vendita da qualche tempo. Prezzo concordato: 33 milioni di euro.