Giorgio Dell’Arti, 5 giugno 2008, 5 giugno 2008
Appunti del 5 giugno 2008. Nelle ”Considerazioni finali” del governatore della Banca d’Italia, che vengono lette il 31 maggio da più di 30 anni, non è mai stato riscontrato neanche un refuso (stesso record solo per La Settimana Enigmistica)
Appunti del 5 giugno 2008. Nelle ”Considerazioni finali” del governatore della Banca d’Italia, che vengono lette il 31 maggio da più di 30 anni, non è mai stato riscontrato neanche un refuso (stesso record solo per La Settimana Enigmistica). Un manzo giunto all’età del macello, per ripagare l’allevatore, deve essere venduto al prezzo del mangime consumato fino a quel momento, moltiplicato almeno per 12 (rapporto del 2005). Adesso un capo da 567 chili costa 4,2 volte il mais consumato, il che significa che gli allevatori stanno producendo in perdita. Tenendo conto dell’inflazione, dal 1988 a oggi il prezzo della carne è calato del 27%. Soia, olio d’oliva e mais sono invece al loro massimo storico. Il Dipartimento dell’Agricoltura americano ha calcolato che negli ultimi 11 mesi gli allevatori hanno perso 139,56 dollari per ogni capo venduto. A marzo le perdite hanno raggiunto i 169,80 dollari. assurdo, perché la domanda è in crescita in tutto il mondo. Ma il prezzo della carne non riesce a star dietro a quello dei cereali, al punto che la produzione di bestiame sta calando (-1,4% nell’ultimo anno), mentre la domanda internazionale per la carne (specialmente americana) aumenta a un tasso del 14%. La Rural Industries and Development Corporation calcola che la domanda globale di bistecca, maiale e pollo è destinata ad aumentare del 50% da qui al 2002. «La prima cosa che si comprano quando hanno i soldi non è una tv al plasma, ma cibo migliore» (David Cruse, di CommStock Investment, sui popoli dell’ex Terzo Mondo). Gli italiani comprano sempre più volentieri case piccole, villette mini con camere da letto poco più grandi di sgabuzzini, però poi ci mettono dentro televisori giganti, frigoriferi da almeno 400 litri, cucinone da 6 fuochi e super-cappa, ecc. Gli acquisiti di elettodomestici di dimensioni normali sono in calo del 2-5%, quelli dei megatelevisori al plasma sono aumentati del 18. I 33 pollici rappresentano ormai un terzo di tutti gli apparecchi presenti nelle case italiane. Di questo terzo l’82% è formato dalle marche più costose. Al Nord dominano i 40, 42 e 46 pollici. Nel mercato dei frigoriferi, un terzo delle vendite è costituito dai modelli da 380-400 litri. Telefonini comprati nel mondo l’anno scorso: un miliardo. Europei che possiedono almeno un telefonino: nove su dieci. Il Trump SoHo Hotel Condominium di New York, 46 piani di vetro con vista a 360° sulla città, 413 tra stanze e appartamenti, soliti servizi super-lusso, terme incorporate, giardini pensili, mobili Rockewell su misura, ristorante di livello mondiale che ti fa mangiare 24 ore su 24, ecc. Finora hanno comprato 35 italiani, per un esborso totale di 30 milioni di euro. Ha comprato anche Ibrahimovic, un appartamento da 2,5 milioni di dollari. In 30 forni di Roma si vende per un euro e mezzo al chilo il ”tottino”, pane composto di tre farine che dura quattro giorni. Nei primi quindici giorni ne sono state acquistate sei tonnellate. bastato che l’avvocato Joseph ”Joe” Tacopina si mostrasse all’aeroporto di Fiumicino con una sciarpa giallorossa perché il titolo della Roma salisse in Borsa del 3%. Non mi pare di sentirla convinta della cordata. «Guardi sono sicuro che è un caso. Ma negli stessi giorni si sono verificati due fatti che si riveleranno indipendenti, ma sono assai singolari. Per legge sono state approvate concessioni autostradali con il parere sfavorevole dell’autorità competente. Dall’altro si varano norme per la privatizzazione e si procede, presumo, alla costruzione della cordata italiana di Alitalia». Si spieghi meglio. «Sono certo che nessuno dei titolari di concessioni approvate con legge contro il parere dell’Autorità finirà nella cordata. Se però così fosse si concretizzerebbe ciò che mi è capitato di scrivere: quando si fanno le cordate non si fanno mai gratis. In questo caso si finirebbe per chiedere ai cittadini di pagare Alitalia con maggiori tariffe autostradali. Tanto valeva aumentare il prezzo del biglietto… Ma sono certo che non sarà così» (Guido Rossi commentando con il quotidiano Il Riformista la formazione della cordata che deve rilevare Alitalia). Industriali in predicato di entrare nella cordata Alitalia: Tronchetti Provera, Diana Bracco, Salvatore Ligresti, Luciano Benetton, Mario Moretti Polegato, Giovanni Consorte, Marco Fossati, Roberto Colaninno, Caltagirone, Emilio Riva, Gianluigi Aponte, Miro Radici. Robert Bryce, della rivista Energy Tribune, sul petrolio: «La spiegazione dell’attuale livello dei prezzi potrebbe essere semplicemente che ci sono troppi compratori e troppo poca spare capacity [...] Negli Usa ci attendiamo quest’anno una diminuzione della domanda: sarebbe la prima volta in 17 anni». In Cina, sovvenzionando l’acquisto della benzina, il governo impedisce ai consumatori di adattarsi alla reale situazione dei prezzi petroliferi. In questo modo la domanda viene distorta e ne risente il mercato di tutto il mondo. Fiat celebra il primo anno di vita della 500 (5 luglio) con cinquecento picnic, in contemporanea ad Amsterdam, Atene, Copenhagen, Londra, Milano, Monaco, Palermo, Parigi, Roma, Tokyo, Valencia, Vienna, Zurigo, Città del Capo, dove il picnic coinciderà col lancio della 500 in Sudafrica. Previsti giochi, musica eccetera. Nel primo anno sono state vendute 112 mila 500 in settanta Paesi. Anche Moody’s ha finalmente tolto Fiat dai titoli spazzatura, classificandola tra le azioni da comprare, benché il comparto dell’auto sia in genere in difficoltà in Europa (nel primo quadrimestre le immatricolazioni sono aumentate dell’1% appena) e particolarmente in difficoltà in Italia: -8,3% a fine aprile. I conti di Fiat sono tuttavia ineccepibili: indebitamento calato a 1,1 miliardi (a fine marzo: l’anno prima era a 1,8), cassa prevedibile di fine 2008 a 1,5, margine operativo in crescita nel 2007 al 5,5% (nel 2006 era 3,8), ecc. La rivista Wired sostiene che è più ecologico vivere in città che in campagna e che è meglio un’auto usata che un’auto ibrida. Classifica delle nazioni per gigawatt (nucleare): prima la Francia, con Eléctricité de France, seconda la Russia con Rosengoatom, terzi gli Stati Uniti, con Exelon. Negli Stati Uniti non si costruiscono più centrali nucleari dal 1978 (incidente di Three Miles Island). Ma la dipendenza dal petrolio è tale che ci stanno ripensando. La Nuclear Regulatory Commission americana, che deve occuparsi in quel paese della costruzione di centrali nucleari, ha ricevuto quattro domande appena nel 2007, ma già quindici nel 2008. Centrali nucleari presenti nel mondo: 197 in Europa 177 negli Usa 110 in Asia 2 in Africa 0 in Italia La costruzione di una centrale nucleare in Italia richiede, allo stato attuale delle cose, almeno cinque anni per le autorizzazioni (ma più probabilmente sette), almeno sette per la costruzione (ma più probabilmente undici). Questo, senza contestazioni popolari. Investimento complessivo: 40 miliardi di dollari (ai valori di adesso), ammortizzabili in 25-30 anni. Una centrale nucleare non vive più di 60 anni. La Lombardia compra all’estero il doppio dell’energia che importava nel 1985. circondata non solo dalle centrali nucleari francesi, ma anche da quelle svizzere, slovene, tedesche ecc. Una centrale a carbone produce un megawattora a 76 euro, una a turbogas a 83 euro (col petrolio a 110 dollari), una nucleare a 43/44-52 (stima relativa alla nuova centrale in costruzione a Flamanville, sulla Manica). Quelli di Unicredit hanno commissionato una ricerca per stabilire qual è la città ideale per sistemare il quartier generale di una multinazionale. Speravano che la risposta fosse Milano, invece è uscita Amsterdam. Profumo ha detto che la banca terrà lo stesso la sua sede centrale a Milano. Il 16 maggio Unicredit ha comprato il 5,16 per cento del capitale di Commerzbank e il 21 lo ha rivenduto. Allo stesso modo, l’anno scorso, Intesa SanPaolo comprò il 4% del capitale Unicredit e poi lo rivendette. Il riso, che a metà marzo stava a 25 dollari a misura (50,8 chili), è poi ritornato tranquillamente a 20 dollari. Le Siiq, istituite con la Finanziaria 2007, società quotate che praticano prevalentemente l’attività di locazione. Su questa attività non si pagano né tasse né Irap. Si quota adesso in Borsa la Immit, siiq di Intesa-San Paolo. Prezzo di collocamento previsto: tra 2,90 e 3,60 euro che dà una capitalizzazione inferiore al valore stimato (844-1040 milioni contro un valore ipotizzato di 1,3 miliardi). Il Sole 24 Ore avverte gli eventuali prossimi azionisti del fatto che il 70,9% degli immobili posseduti dalla Immit sono locati alla stessa Intesa e che il 41% dei canoni riscossi proviene da cinque immobili (il 14,9% dal solo palazzo di via dell’Arte a Roma). La Consob ha aperto un’inchiesta sul saliscendi della Roma in Borsa, provocato dalle voci sul preteso acquisto da parte di Soros. L’anno scorso la maglia di Totti è stata venduta su eBay per 9.300 euro, le scarpe che Baggio indossava nell’ultima partita in azzurro per 7.551, la tuta di Lippi del mondiale 2006 per 2.515, ecc. Nel 2001 il body indossato da Cipollini nel prologo a cronometro del Giro d’Italia (corso a Montesilvano) venne venduto per 100 milioni di lire. Il set di figurine più caro mai venduto è ”Pirate” del 1912: 214 pezzi piazzati a 960 mila dollari da Mastro Auctions (Pirate erano figurine allegate ai pacchetti di sigarette, e con le quali i produttori americani di tabacco cercavano di incrementare le vendite). All’asta di vini storici che si è tenuta a Hong Kong l’ultimo giorno di maggio (bandita da Acker, Merral & Condit), l’imprenditrice Cecilia Piacitelli ha comprato una cassa contenente 6 Magnum Chateau Mouton Rothschild del 1945 per 155 mila dollari e un’altra cassa di 12 bottiglie di Chateau Mouton Rothschild sempre del 1945 per 174 mila dollari. Guido Castellini ebbe in dono a 18 anni un Patek Philippe da novemila dollari che adesso ne vale 250 mila. [Macchine] [Investimenti] L’orologio da polso ”Day & Night”, prodotto dalla casa di lusso svizzera Romain Jerome, 300.000 dollari di prezzo e indica solo l’alternarsi di giorno e notte (niente ore, minuti o secondi). I 9 esemplari a carica manuale, cassa in titano e acciaio e cinturino in pelle di coccodrillo presentati al Salone Mondiale dell’Orologeria di Basilea, sono stati venduti nel giro di 48 ore. Yvan Arpa, direttore generale della Romain Jerome: «Se chiediamo alla gente quale sia l’ultimo dei lussi, l’80% risponde che è il tempo. Al giorno d’oggi tutti possono comprare un orologio che indica l’ora. Ma solo pochi ed affezionati clienti possono permettersene uno che l’ora non ce l’ha affatto».