Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  gennaio 13 Martedì calendario

GENERALI, ALLO STUDIO UN BOND RETAIL


Generali potrebbe rivolgersi al pubblico retail italiano per rifinanziare 3,25 miliardi di euro del proprio debito. La decisione è stata presa dal cda del Leone lo scorso 18 dicembre e serve a far fronte, già a partire dal 1 gennaio 2009 (ma la delega vale fino al 31 dicembre 2010) alle varie scadenze del debito finanziario del gruppo di Trieste, complessivamente pari a 12,5 miliardi. In scadenza all’inizio di giugno 2009 c’è un bond senior da 750 milioni, mentre per lo stesso periodo è fissata una call (cioè una possibilità di rimborso anticipato) su un’altra emissione per 500 milioni di euro. In totale dunque il debito da rifinanziare entro giugno è di 1,25 miliardi di euro. Importo che aveva spinto a metà dicembre S&P a declassare a negative le prospettive del rating del gruppo, sia pure confermando l’attuale rating AA, a causa dell’elevato debito e della pressione sui valori di borsa, evidenziando la possibilità di un taglio «se il gruppo non riuscirà a ricostituire la sua patrimonializzazione a un livello in linea con gli attuali rating nei prossimi 12-24 mesi». La conferma del rating era legata invece alla «sua forte posizione competitiva e ai risultati molto positivi, sebbene sotto pressione». E ancora ieri la ricerca azionaria di S&P ha emesso un giudizio sell (da hold) su Generali, il cui titolo ieri ha chiuso invariato a 18,75 euro.

La delega affidata dal cda al presidente Antoine Bernheim e agli ad Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot, prevede due sostanziali novità rispetto al piano di emissione obbligazionaria Euro medium term notes (emtn) varato nel settembre del 2005 e solo parzialmente attuato. Dai precedenti tre miliardi di euro (cifra già aumentata nel 2008 rispetto a quella originaria di 2,5 miliardi) l’ammontare del debito da emettere sale a complessivi 4 miliardi, che al netto del bond da 750 milioni già in circolazione, portano l’ammontare del programma a 3,25 miliardi di euro. In più c’è l’apertura al pubblico dei risparmiatori, una novità assoluta, come confermano fonti vicine a Trieste, visto che il gruppo si è sempre rivolto solo agli investitori istituzionali. La delega concessa dal cda è molto ampia sugli strumenti utilizzabili: si può trattare di prestiti obbligazionari «senior» con scadenza dai 3 ai 50 anni, a tasso fisso o variabile, o di bond subordinati da 10 a 50 anni sia per il programma emtn che per quello di emissioni retail, mentre per i soli istituzionali è possibile l’emissione di un bond di durata indeterminata, con facoltà di rimborso anticipato a partire dal decimo anno.