Fabrizio Massaro, Milanofinanza 13/1/2009, 13 gennaio 2009
GENERALI, ALLO STUDIO UN BOND RETAIL
Generali potrebbe rivolgersi al pubblico retail italiano per rifinanziare 3,25 miliardi di euro del proprio debito. La decisione è stata presa dal cda del Leone lo scorso 18 dicembre e serve a far fronte, già a partire dal 1 gennaio 2009 (ma la delega vale fino al 31 dicembre 2010) alle varie scadenze del debito finanziario del gruppo di Trieste, complessivamente pari a 12,5 miliardi. In scadenza all’inizio di giugno 2009 c’è un bond senior da 750 milioni, mentre per lo stesso periodo è fissata una call (cioè una possibilità di rimborso anticipato) su un’altra emissione per 500 milioni di euro. In totale dunque il debito da rifinanziare entro giugno è di 1,25 miliardi di euro. Importo che aveva spinto a metà dicembre S&P a declassare a negative le prospettive del rating del gruppo, sia pure confermando l’attuale rating AA, a causa dell’elevato debito e della pressione sui valori di borsa, evidenziando la possibilità di un taglio «se il gruppo non riuscirà a ricostituire la sua patrimonializzazione a un livello in linea con gli attuali rating nei prossimi 12-24 mesi». La conferma del rating era legata invece alla «sua forte posizione competitiva e ai risultati molto positivi, sebbene sotto pressione». E ancora ieri la ricerca azionaria di S&P ha emesso un giudizio sell (da hold) su Generali, il cui titolo ieri ha chiuso invariato a 18,75 euro.
La delega affidata dal cda al presidente Antoine Bernheim e agli ad Giovanni Perissinotto e Sergio Balbinot, prevede due sostanziali novità rispetto al piano di emissione obbligazionaria Euro medium term notes (emtn) varato nel settembre del 2005 e solo parzialmente attuato. Dai precedenti tre miliardi di euro (cifra già aumentata nel 2008 rispetto a quella originaria di 2,5 miliardi) l’ammontare del debito da emettere sale a complessivi 4 miliardi, che al netto del bond da 750 milioni già in circolazione, portano l’ammontare del programma a 3,25 miliardi di euro. In più c’è l’apertura al pubblico dei risparmiatori, una novità assoluta, come confermano fonti vicine a Trieste, visto che il gruppo si è sempre rivolto solo agli investitori istituzionali. La delega concessa dal cda è molto ampia sugli strumenti utilizzabili: si può trattare di prestiti obbligazionari «senior» con scadenza dai 3 ai 50 anni, a tasso fisso o variabile, o di bond subordinati da 10 a 50 anni sia per il programma emtn che per quello di emissioni retail, mentre per i soli istituzionali è possibile l’emissione di un bond di durata indeterminata, con facoltà di rimborso anticipato a partire dal decimo anno.