Giovanna Gabrielli, l’Unità 13/1/2009, 13 gennaio 2009
13 GENNAIO 1898
«L’atto che compio non è che un mezzo rivoluzionario per accelerare l’esplosione della verità e della giustizia… che si osi dunque portarmi in assise e che l’indagine abbia luogo al più presto». Con queste parole rivolte al Presidente Félix Faure in difesa di Alfred Dreyfus, si chiude il memorabile j’accuse di Emile Zola, apparso su L’Aurore del 13 gennaio 1898. Nella Terza Repubblica in crisi per l’affaire più destabilizzante della storia di Francia e il Paese attraversato da un’ondata di antisemitismo dopo la cocente sconfitta di Sedan, il pamphlet di Zola sconvolge apparati e opinione pubblica. Primo grande esempio di via mediatica alla denuncia che alla fine porterà all’assoluzione di Dreyfus ma che costerà allo scrittore l’ostracismo sociale, la condanna a un anno di carcere, un’ammenda di 3000 franchi e l’esilio in Inghilterra. E per alcuni, forse, anche lamorte, strana e mai realmente chiarita.