Fabrizio Massaro, Milanofinanza 14/1/2009, 14 gennaio 2009
UNICREDIT, AUMENTA IL CONTO MADOFF
Si delinea con più precisione l’impatto diretto e indiretto del crack Madoff sul gruppo Unicredit. L’istituto guidato da Alessandro Profumo, oltre ai 75 di esposizione propria, ha un’esposizione indiretta di 805 milioni di euro al crack attraverso la controllata al 100% Pioneer, inn particolare il veicolo Pioneer Alternative Investments. In sostanza, si tratta della perdita potenzialmente subita dai clienti che si sono affidati alle gestioni speculative di Madoff. Resta poi da verificare se a questa cifra debba essere aggiunta parte dell’esposizione da circa 2,1miliardi di euro dei clienti dell’austriaca Bank Medici, l’istituto viennese controllato e presieduto dalla banchiera Sonja Kohn al 75% e nel cui cda siede Gianfranco Gutty (in predicato di diventare il nuovo presidente di Piazza Cordusio) come vicepresidente in quota Bank Austria, la controllata di Unicredit azionista al 25% della Bank Medici.
Le indiscrezioni sull’ammontare delle perdite subite dai clienti di Unicredit esposti con Madoff erano circolate già nell’imminenza del crack, a metà dicembre. L’istituto di Piazza Cordusio aveva subito precisato che «l’esposizione propria» era di 75 milioni di euro e che «alcuni fondi della sua unità dedicata agli investimenti alternativi», appunto Pioneer Alternative Investments, «sono risultati esposti a Madoff indirettamente tramite feeder funds». La cifra di questa esposizione indiretta era stata poi precisata nel prospetto informativo sull’aumento di capitale da 3 miliardi di euro, pubblicato il 30 dicembre scorso. Ma anche a causa della pausa di Capodanno era passata sostanzialmente inosservata. La ripresa da parte di organi di stampa internazionali come il Wall Street Journal ha riacceso i riflettori sulla vicenda. Anche perché se è vero che la cifra corrisponde allo 0,5% del patrimonio complessivo gestito da Pioneer, la percentuale sale di molto in rapporto ai soli investimenti alternativi, pari a 6 miliardi di euro (dati al 30 giugno).
Il rapporto fra i clienti di alcuni fondi alternativi di Pioneer e Madoff è dato dagli investimenti effettuati «indirettamente in segregated account gestiti dalla Bernard L. Madoff Investment Securities Llc, per un ammontare complessivo pari a circa 1.078 milioni di dollari» pari a 805 milioni di euro, come indicato nel prospetto. «In particolare, tale esposizione deriva dal ruolo di Pioneer alternative investment management ltd (Dublin) di investment adviser dei Fondi Primeo (Primeo select fund e Primeo executive fund) e di investment manager dei fondi AllWeather (ex fondi Momentum) che a loro volta risultano investiti, attraverso altri fondi, in tutto o in parte, nei citati segregated account». Nel caso dei fondi Primeo si tratta di rapporti che Unicredit ha ereditato da Hvb nel 2007, mentre risale al 2002 l’acquisizione di Momentum da parte di Pioneer. In gran parte i prodotti sono stati distribuiti a clientela istituzionale internazionale, precisa il prospetto, mentre «l’esposizione della clientela privata del gruppo è pari a circa il 10% dell’esposizione totale ed è sostanzialmente concentrata in Austria». E qui potrebbero emergere eventuali legami con Bank Medici. In ogni caso «i prodotti gestiti da Madoff non sono presenti in alcun portafoglio dei fondi di fondi hedge di diritto italiano». Questo non escluderebbe che alcuni clienti italiani possano aver investito direttamente in veicoli esteri a loro volta collegati alle gestioni di Madoff.
Intanto ieri Piazza Cordusio ha comunicato di aver dato vita a Unicredit Leasing, il nuovo nome di Locat, che coordinerà il network internazionale delle società di locazione finanziaria del gruppo, presente in 17 Paesi. Massimilano Moi è l’a.d. della società.