Francesco Bailo, Milanofinanza 14/1/2009, 14 gennaio 2009
VA ALL’ASTA IL PARCOLIMPICO DI TORINO 2006
Un parternariato pubblico-privato per gestire Parcolimpico srl. La Fondazione 20 marzo 2006 (Torino Olympic Park), creata dal Coni con Comune, Provincia e Regione Piemonte per realizzare le infrastrutture necessarie a ospitare le Olimpiadi invernali che la città sabauda ha organizzato nel 2006, vuole cedere il 70% di Parcolimpico ad un partner industriale privato. La quota potrà salire in futuro, e a sola discrezione della Fondazione, al 90%. Secondo quanto riferisce Paolo Bellino, direttore generale di Torino Olympic Park, ci sarebbero già alcune manifestazioni d’interesse. Stando a voci che circolano da qualche settimana, le imprese che guardano verso Torino sono big mondiali del settore dell’intrattenimento e sono statunitensi: l’Anschutz Entertainment Group, Live Nation, Studio Universal. Il patrimonio immobiliare post-olimpico non sarà polverizzato. Chi si aggiudica l’asta gestirà tutto. Per 30 anni. Dal Palasport Olimpico (Palaisozaki) al trampolino di salto con gli sci, dall’impianto del biathlon al villaggio olimpico di Bardonecchia, dal Palavela all’Half Pipe. E ancora: gli impianti di bob, skeleton e slittino, le arcate del villaggio olimpico, lo Ski Jumping Hotel. Insomma, il piatto va mangiato nella sua interezza. Senza lasciare avanzi, nemmeno se indigesti. La base d’asta è di poco più di 2 milioni di euro. Secondo Bain & Co, la società di consulenza aziendale incaricata di valutare Parcolompico, il valore del patrimonio immobiliare oscilla tre 2 e 4 milioni di euro. Tutto da scrivere dunque il futuro delle opere olimpiche torinesi. Se il destino di strutture come il Palaisozaki resterà probabilmente legato all’organizzazione di grandi eventi, quello dell’immenso trampolino o della pista di bob è decisamente più oscuro.