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 2009  gennaio 14 Mercoledì calendario

Negli ultimi otto giorni sei chief executive officer di grandi aziende americani sono stati licenziati

Negli ultimi otto giorni sei chief executive officer di grandi aziende americani sono stati licenziati. L’ultimo, lunedì, è stato William Watkins, congedato da Seagate. Prima di lui era toccato ai colleghi di Tyson Foods, Borders Group, Orbitz Worldwide, Chico’s Fas e Bebe Stores. Ed è solo l’inizio. Sono molti i grandi manager americani che rischiano il posto perché incapaci di elaborare strategie vincenti contro la crisi. Le sei società, come molte altre grandi aziende americane, hanno presentato cattivi dati finanziari, assistono al crollo del loro valore di capitalizzazione e, in alcuni casi, sono vittime di dure critiche da parte degli investitori. Un sondaggio informale tra i manager americani ha rivelato una lista dei vertici aziendali più traballanti: tremano le poltrone di Rick Wagoner, ceo di General Motors; Vikram Pandit di Citigroup; Jonathan Schwartz di SunMicrosystem; Steve Odland di Office Depot; Kenneth Lewis di Bank of America. Alcuni di loro rischiano di perdere un posto ottenuto poco tempo fa: ad esempio Pandit guida Citigroup solo dal dicembre 2007 (era entrato con la missione di risollevarla dai miliardi di perdite causati dai subprime), ma negli uffici federali si è parlato della sua rimozione come misura all’interno del secondo piano di salvataggio. Lewis, di Bank of America, è stato apprezzato per come ha gestito la crisi attraverso le acquisizioni di Countrywide e Merrill Lynch. Ma nelle ultime settimane gli analisti stanno rimettendo in discussione la bontà di quelle mosse.