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 2009  gennaio 14 Mercoledì calendario

La banca svizzera Union Bancair Privée ha lasciato in mano a Bernard Madoff centinaia di milioni di dollari dei suoi clienti nonostante avesse notato che nei fondi del truffatore c’era qualcosa che non andava

La banca svizzera Union Bancair Privée ha lasciato in mano a Bernard Madoff centinaia di milioni di dollari dei suoi clienti nonostante avesse notato che nei fondi del truffatore c’era qualcosa che non andava. Ubp è una delle maggiori istituzioni finanziarie che investono negli hedge fund ed era entrata nello ”schema Ponzi” di Madoff con un investimento di 700 milioni di dollari. Già all’inizio del 2007 il dipartimento di ricerca di Ubp aveva segnalato la stranezza dei fondi di Madoff, e aveva raccomandato di eliminarli dalla lista degli investimenti da proporre ai clienti della banca. In una e-mail del marzo 2008 il capo della ricerca di Ubp, Gideon Nieuwoudt, elencava l’assenza di informazioni essenziali sul conto dei fondi di Madoff: non si sapeva nemmeno a quanto ammontassero i loro asset, quanti fossero i fondi di sostegno, quale fosse la strategia di investimento. In un’altra e-mail Nieuwoudt spiegava di avere parlato con altri 100 fondi che lavoravano con Madoff, ma nessuno di loro era in grado di spiegare come il finanziere riusciva a ottenere risultati così buoni. Partecipavano a questo scambio di e-mail anche il tesoriere della banca – nonché nipote di uno dei fondatori – Michael de Picciotto e Cristophe Bernard, a capo della divisione investimenti di Ubp. Non si sa a che conclusioni siano arrivati quei banchieri, ma hanno lasciato quei soldi in mano a Madoff, per poi denunciare, una volta emerso lo scandalo, di essere vittime di ”una truffa di massa”.