Collegio Carlo Alberto, La stampa 14/1/2009, 14 gennaio 2009
ASSICURAZIONI, BNP CERCA IL CONTEMPORANEO CON FORTIS
Un mese è un’eternità in un periodo di stretta creditizia. Bnp Paribas dovrà aspettare fino al 13 febbraio per sapere se gli azionisti di Fortis approveranno la cessione delle divisioni bancaria e assicurativa della società belga per un totale di 14,5 miliardi di euro. Le prospettive sono peggiorate da ottobre, quando era stato siglato l’accordo, in concomitanza con la parziale nazionalizzazione di Fortis. Gli azionisti di minoranza avevano intentato causa di fronte alla decisione del governo belga di non sottoporre l’operazione al voto. L’indignazione suscitata in patria ha provocato una crisi politica e costretto il governo alle dimissioni. Anziché attendere il risultato del voto, Bnp potrebbe preferire la strada del compromesso. L’istituto intende rinunciare all’acquisto del ramo assicurativo di Fortis, che si era impegnato a rilevare per 5,5 miliardi. In alternativa, Bnp potrebbe scegliere di acquisire solo il 51% della divisione assicurativa. Ridurrebbe l’esborso e lascerebbe alla holding di Fortis qualcosa in più di un mucchietto di asset tossici.
Bnp potrebbe essere disposta a pagare questo prezzo in cambio di un accordo sul ramo bancario, che a ottobre aveva concordato di acquisire in cambio di azioni che all’epoca valevano 9 miliardi. Da allora, le azioni hanno perso metà del valore, e ciò significa che gli asset bancari di Fortis passerebbero di mano per una cifra di poco inferiore al 35% del valore contabile, un boccone amaro per gli azionisti di minoranza, che tuttavia il governo belga sembra disposto a ingoiare. Bnp vuole concludere l’operazione. Il suo core tier 1 è tra i più bassi dell’eurozona, il 5,6%. Le attività retail della rivale le consentirebbero di innalzare il tier 1 di 35 punti base. Allo stesso tempo, il governo francese sta facendo forti pressioni perché le banche accettino gli aiuti statali diretti a stimolare la ripresa del credito, una forma di aiuto di cui Bnp farebbe volentieri a meno. Se l’accordo con Fortis dovesse naufragare, è probabile che Bnp debba ricorrere a un aumento di capitale.