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 2009  gennaio 13 Martedì calendario

ANDREA MALAN PER IL SOLE 24 ORE DI MARTEDì 13 GENNAIO


Luca De Meo lascia la Fiat. La notizia delle dimissioni, anticipata ieri da Automotive News Europe, è stata confermata in serata dal Lingotto. De Meo, uno dei manager Fiat di più alto grado al di sotto dell’amministratore delegato Sergio Marchionne, era finora responsabile dei marchi Alfa Romeo, Abarth e del marketing di gruppo, ed era anche stato più volte citato come potenziale candidato alla poltrona di responsabile dell’intera Fiat Auto, carica che lo stesso Marchionne occupa "ad interim" da circa 4 anni, da quando cioè Herbert Demel lasciò bruscamente il Lingotto.
De Meo lascia «su sua richiesta» il gruppo Fiat. «Sono grato alla Fiat - lo cita il comunicato del gruppo torinese - per avermi dato la possibilità di vivere un’esperienza professionale ed umana forse irripetibile. Ma a 41 anni sento il bisogno di percorrere nuove vie professionali». Sergio Marchionne ha a sua volta ringraziato Luca De Meo «per l’eccellente lavoro svolto negli ultimi anni. Dal punto di vista umano sono dispiaciuto per questa sua scelta anche se sono consapevole che un giovane brillante e capace come Luca possa avere il desiderio di compiere nuove esperienze in altre realtà aziendali. Gli formulo i miei migliori auguri per il suo futuro personale e professionale».
I rapporti tra lo stesso De Meo e Marchionne sono in effetti stati spesso caratterizzati da alti e bassi. A pochi mesi dal lancio di grande successo della piccola Cinquecento, nel settembre del 2007, De Meo fu spostato dal vertice della marca Fiat alla carica, creata nell’occasione, di Responsabile del marketing per l’intera Fiat Auto; un anno fa è diventato amministratore delegato della marca Alfa Romeo, quando Antonio Baravalle ha lasciato il gruppo, e poi anche numero uno del rilanciato marchio Abarth. Il 41enne De Meo ha già alle spalle una lunga carriera nel settore auto: dopo gli inizi alla Renault passò alla Renault, per poi approdare al Lingotto nel 2002 nel marketing Lancia, di cui diventa responsabile nel 2004. Oltre che del successo della piccola Cinquecento, De Meo viene considerato uno dei principali artefici del rilancio del marchio Fiat e del suo riavvicinamento al pubblico più giovane, grazie anche all’utilizzo di Internet.
L’uscita di De Meo potrebbe, secondo fonti industriali, essere seguita in tempi brevissimi da un rimpasto ai vertici di Fiat Auto che vedrebbe l’eliminazione di altre posizioni e il possibile affidamento a Lorenzo Sistino, responsabile della marca Fiat, anche degli altri marchi del gruppo. Il nuovo organigramma sarebbe stato comunicato già ieri sera in una riunione straordinaria dei top manager. De Meo si aggiunge al gruppo di dirigenti che hanno lasciato il Lingotto da fine 2007; oltre a Baravalle anche Giuseppe Bonollo (ex responsabile della pianificazione di prodotto) e Roberto Ronchi (Maserati), tutti rimpiazzati con soluzioni interne. Marchionne ricopre attualmente i ruoli di amministratore delegato e direttore finanziario di Fiat spa, oltre che di a.d. di Fiat Auto.
L’uscita di De Meo riporta un faro sugli assetti interni al Lingotto in un periodo che sarà cruciale per il futuro di Fiat Auto: Marchionne è convinto che l’attuale fase di crisi provocherà un consolidamento a tappe forzate tra i produttori di auto, una fase al termine della quale non resteranno più di 6 grandi gruppi a livello internazionale. Ieri Rick Wagoner, numero uno di Gm (ex alleata di Fiat), ha detto che sarebbe sorpreso di non vedere un consolidamento nei prossimi due anni, anche se «non sempre l’industria dell’auto ha consolidato abbastanza e con successo».
Ieri il titolo Fiat è sceso del’3,45% in Borsa a 5,45 euro sulle dimissioni di De Meo. Hanno pesato anche i timori sulla controllata Usa Cnh, che ha chiuso in forte ribasso a Wall Street. Non è così bastato il report favorevole della Goldman Sachs, che ha alzato la sua raccomandazione sul titolo Fiat da neutral a buy (acquistare) inserendolo nella lista di "acquisti convinti" e portando il prezzo obiettivo da 6 a 9 euro. Meno di un mese fa la banca aveva tagliato il prezzo da 7 a 6 euro sul calo delle vendite di veicoli commerciali in Europa; il declassamento da buy a neutral risale a metà ottobre. Nel report di ieri gli analisti della banca affermano che i conti 2008 (che verranno presentati la settimana prossima) potrebbero offrire sorprese positive e «dovrebbero dimostrare un controllo operativo e margini sopra le attese del mercato». Gli analisti di Goldman restano tra i più pessimisti sul settore auto in generale.

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RAFFAELLA POLATO PER IL CORRIERE DELLA SERA DI MARTEDì 13 GENNAIO
MILANO – I primi rumors arrivano in tarda mattinata. La conferma, poche ore dopo: Luca De Meo lascia il gruppo Fiat. Non per chissà quali strane ragioni, spiega. Ha semplicemente ricevuto un paio di altre offerte (entrambe fuori dal settore) e «a 41 anni sento il bisogno di percorrere nuove vie professionali ». «Bisogno» che – ovvio – capisce anche Sergio Marchionne: «Sono consapevole che un giovane brillante e capace come Luca possa avere il desiderio di compiere nuove esperienze in altre realtà aziendali».
Così, ecco i ringraziamenti «per l’eccellente lavoro svolto da De Meo negli ultimi anni» e i «migliori auguri per il suo futuro personale e professionale». Non nasconde però, l’amministratore delegato, di essere «dispiaciuto dal punto di vista umano ». De Meo era stato uno dei suoi front runner, era il manager quarantenne che molti, dentro e fuori il Lingotto, consideravano come il suo possibile «delfino» alla guida dell’auto Fiat. Il fatto che l’uscita avvenga proprio adesso, nel pieno dello tsunami che ha investito l’automotive mondiale e che certo non sta risparmiando Torino, per qualcuno non è totalmente secondario. Anche se – assicurano nei dintorni del Lingotto, smentendo chi ieri parlava di «sintonia non più perfetta» – la «separazione » non è traumatica. E allo stesso modo, nemmeno la successione sarà un problema: è attesa per i prossimi giorni, quando pure il manager uscente svelerà la nuova destinazione, e la scelta cadrà con tutta probabilità su un nome interno.
Qualche punto interrogativo, tuttavia, è la Borsa a vederlo. De Meo è l’uomo cui Marchionne aveva affidato il rilancio del marchio Fiat. E da lì, dove aveva «firmato » la Grande Punto e la 500, l’amministratore delegato l’aveva voluto al marketing di gruppo e alla guida dei marchi Alfa Romeo e Abarth. La fiducia, insomma, era stata massima. Come ha riconosciuto, ringraziando, lo stesso De Meo: «Sono grato alla Fiat per avermi dato la possibilità di vivere un’esperienza umana e professionale forse irripetibile. Mi resterà il ricordo di sette anni meravigliosi che mi hanno permesso di crescere e di confrontarmi con sfide difficili e molto stimolanti». Front runner,
appunto. E come tale visto anche da Piazza Affari. Che non a caso ieri, al diffondersi delle prime voci, ha reagito spedendo il titolo al ribasso. Quando poi è arrivata pure la notizia di un possibile rallentamento dei risultati Cnh (che con le macchine agricole bilanciava il pessimo andamento dell’auto), le azioni del Lingotto, partite al rialzo dopo un ottimo report di Goldman Sachs, sono scivolate fino a punte del 4% (’3,45% il bilancio finale).
L’attenzione è ora puntata sulla scelta del successore. Scelta che potrebbe verosimilmente coinvolgere più nomi. E che, con buona probabilità, rientrerà in un riordino cui Marchionne, secondo fonti del settore, stava già lavorando per adattare anche l’assetto di squadra alle sfide imposte dalla pesantissima crisi dell’automotive. Quali saranno le strategie, e quali le aspettative per i primi mesi di un 2009 iniziato con tutti gli stabilimenti chiusi, lo si vedrà tra pochissimo. Per i vertici di Alfa e Abarth, oltre che del marketing Fiat Group, l’attesa potrebbe non andare oltre questa settimana. Il resto, arriverà in tempi altrettanto brevi: il consiglio è in calendario per giovedì 22 ed è lì che, oltre che dai conti 2008, cadrà il velo dalle attese per quello che si preannuncia come l’annus horribilis dell’auto mondiale.

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PAOLO GRISERI PER LA REPUBBLICA DI MERCOLEDì 14 GENNAIO
TORINO - Certamente sorpreso, il quartier generale del Lingotto ha assistito all´uno-due con cui Luca De Meo ha prima annunciato le sue dimissioni e poi ha ieri evitato di smentire le voci che lo vogliono alla guida del marketing di Volkswagen. Un salto che ha del clamoroso anche se, naturalmente, avrà bisogno di qualche mese per concretizzarsi: nel contratto di De Meo, come in quelli di tutti i top manager, c´è una clausola che impedisce di lavorare con i concorrenti se non dopo aver lasciato trascorrere un certo periodo di tempo. L´ex ad di Alfa infatti conosce tutti i segreti del marketing Fiat e non sarebbe opportuno che li rivelasse immediatamente al concorrente tedesco.
Il tam tam sul trasloco in Germania dell´ormai ex Marchionne-boy è iniziato di prima mattina con le indiscrezioni del sito specializzato «Auto motor sport» che riferiva di un «prossimo incarico» di De Meo alla Volkswagen. Poche ore dopo anche «Automotive news» riprendeva l´indiscrezione aggiungendo che il manager italiano potrebbe andare a ricoprire l´incarico di responsabile del marketing oggi svolto dal sessantaseienne Detlef Wittig. Dal quartier generale della casa tedesca nessun commento per tutta la giornata: «I manager sono in volo da New York e saranno in Europa solo a tarda notte», commentavano i portavoce.
Difficile pensare comunque che il clamoroso trasloco di De Meo sia stato tenuto nascosto ai vertici Fiat. Le parole di reciproco apprezzamento con cui si solo lasciati Marchionne e l´ex ad di Alfa fanno pensare che si sia trattato di una separazione consensuale. Anche nelle confidenze fatte nelle ultime ore agli amici l´ex manager Fiat ha avuto parole di grande elogio: «Quella con cui ho lavorato a Torino - ha detto - è stata una squadra composta da persone eccezionali, a partire da Sergio Marchionne. Ho lasciato l´incarico non perché ci fossero dei problemi ma per cogliere un´opportunità». Nei prossimi giorni si capirà a quali condizioni e con quali vincoli De Meo ha abbandonato la Fiat. Non è escluso che sui vincoli si apra una trattativa tra il Lingotto e l´ex manager. Già oggi si potrebbero invece conoscere le scelte legate alla successione: se Marchionne coglierà la palla al balzo per accorpare le funzioni oggi divise nei brand (Lancia, Alfa, Fiat, Abarth) o se invece si deciderà di lasciare com´è la struttura di vertice sostituendo De Meo con promozioni interne. Ieri il titolo ha continuato a perdere in borsa scendendo di un ulteriore 1,4 per cento. L´azienda ha annunciato altre tre settimane di cassa integrazione nello stabilimento Alfa di Pomigliano (oltre a quelle già annunciate) dove i 4.700 dipendenti che sono a casa dall´8 dicembre, torneranno dunque a lavorare il 16 febbraio. Due settimane di cassa anche per 1.200 impiegati Iveco che seguono il destino dei loro colleghi della Fiat.