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 2009  gennaio 14 Mercoledì calendario

VALENTINO, TOZZI E LITTLE TONY VIP NEL MIRINO PER EVASIONE FISCALE

di BARBARA ARD.
ROMA - Finiscono nella rete del fisco Valentino (questa volta lo stilista), Umberto Tozzi e Little Tony. Tutti residenti all´estero, tutti con affari, interessi e affetti in Italia. E sì perché quando la "squadra speciale" costituita dalla Agenzia delle entrate si mette sulla pista dei vip non sottovaluta le passioni del cuore. Il conto più salato è stato presentato a Valentino, casa a Londra ma fittizia, sostengono gli 007 del fisco, che gli hanno notificato una multa di 33 milioni di euro. Dall´entourage dello stilista non arrivano né smentite né conferme. Anche perché è tutta la maison a tremare. Nel mirino della "squadra speciale" sarebbe infatti finito anche il socio di Valentino, Giancarlo Giammetti, che rischia una multa per 22 milioni di euro.
Pizzicati anche il cantante Umberto Tozzi e Little Tony. Come Valentino hanno preso casa fuori, il primo a Montecarlo e il secondo a San Marino. Meno pesante il conto presentato a Umberto Tozzi per presunta evasione: tra sanzioni e interessi si arriva a 3,4 milioni di euro. Per Little Tony sarebbe invece pronta una multa di circa 250mila euro, mentre altri 100mila sarebbero imputabili a una società a lui riconducibile. Ma il cantante non ci sta. «Sono un cittadino della Repubblica di San Marino da sette generazioni - ha dichiarato - negli anni ´90 mi è stato detto che essendo residente a San Marino dovevo pagare solo il 30% alla fonte di ritenuta d´acconto. Sono considerato uno straniero. Ma quello che il fisco mi contesta è di risiedere più di 180 giorni l´anno in Italia». Cosa che Little Tony non nega. Smentisce invece che esista una società a lui riconducibile che avrebbe evaso. « - precisa - la società è di mio fratello, non mia».
Evasori a tutti gli effetti per l´Agenzia delle entrate, che messe da parte le ganasce alle auto, si sta concentrando sulla grande evasione, quella di imprenditori e vip, gente con redditi stratosferici che "amano" risiedere all´estero continuando però a lavorare e abitare in Italia.
 una vecchia storia che si ripete. Ci sono caduti in molti. Tra gli ultimi Valentino Rossi. Anche lui dal 2000 aveva preso residenza a Londra, ma passava il suo tempo nella casa di Tavullia. L´Agenzia delle entrate ha fatto scattare l´indagine e poi la multa milionaria. Ma alla fine il motociclista è arrivato a patti con lo Stato: pagherà e senza litigare con il fisco, attraverso l´accertamento con adesione. Ora è un contribuente italiano a tutti gli effetti.
Ma la lista dei pizzicati e poi "graziati" dal fisco è lunga. C´è Lele Mora, l´agente delle star, casa a Montecarlo, che nel mirino degli 007 dell´Agenzia delle entrate c´era già finito una prima volta nel 2000. Ci sono Giancarlo Fisichella, campione di Formula 1, che ha finito per patteggiare, e ancora Fabio Capello e Mario Cipollini, senza contare Ornella Muti e Luciano Pavarotti.
E la battaglia è solo all´inizio. «La manovra estiva - ha comunicato l´Agenzia delle Entrate - ha rilanciato l´attività di controllo dell´Amministrazione finanziaria sulle residente estere fittizie dei contribuenti. Nel 2008 sono stati già recuperati 140 milioni di euro». E nel 2007 erano stati oltre 800. Tutto sta nel dimostrare che i vip oggetto d´indagine pur avendo la residenza estera, alcuni in Paesi con fiscalità privilegiata, continuano a mantenere i rispettivi interessi economico-patrimoniali in Italia. E la «squadra speciale» anti-vip ha innumerevoli mezzi d´indagine per costruire l´istruttoria: raccogliere informazioni anche su Internet, entra nelle banche dati e accede a documenti e dati in possesso di enti e società che hanno intrattenuto rapporti economici o professionali con i vip sotto esame. Un esame dove anche gli affetti familiari hanno un loro peso.