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 2009  gennaio 14 Mercoledì calendario

EMILIA COSTANTINI PER IL CORRIERE DELLA SERA DI MERCOLEDì 14 GENNAIO

ROMA – Un paio di anni fa aveva iniziato lo sciopero della fame, per difendere la memoria e le volontà testamentarie del fratello. Ora Maria Luisa Bene, sorella del grande Carmelo, scomparso nel 2002, parte all’attacco con una nuova provocazione, avanzando l’ipotesi che il fratello sia stato assassinato. Chiede l’apertura di un’inchiesta: «Avendo piena consapevolezza delle mie condizioni di salute, rendo noto di non intendere lasciare questa terra, senza che il mondo sappia che mio fratello, nominato "chevalier des lettres e des arts" dal governo Mitterrand, è morto per mano altrui. Intendo ringraziare - aggiunge - gli avvocati Lecciso e Micelli, per il gratuito patrocinio che mi è stato prestato in questi due anni».
Insomma, davvero non c’è pace per l’indimenticabile attore pugliese. A sette anni di distanza dalla morte, avvenuta nella sua casa romana in seguito a una lunga malattia, Maria Luisa Bene apre un nuovo doloroso capitolo, che si va ad aggiungere alle interminabili battaglie legali sulla sua eredità. Un capitolo che sa di thriller, stavolta. «I tempi della giustizia sono, com’è noto, assai lunghi - insiste la sorella, attualmente molto malata - laddove la vita stessa è a volte assai breve. Esprimo tuttavia la certezza che giustizia sarà fatta se non in questo, sicuramente nell’altro mondo».
Commenta a caldo Maurizio Costanzo, che dopo aver ospitato più volte Carmelo nei suoi programmi televisivi, un paio di estati fa gli dedicò una serata d’onore a Otranto, cittadina molto amata dall’attore: «Questa affermazione della signora Bene non mi sembra credibile e quanto mai stravagante - dice l’anchorman - Ho conosciuto e stimato profondamente Carmelo e, per quanto mi risulta, non ho ragione di credere che il suo decesso non sia stato naturale». La pensano allo stesso modo il regista Giancarlo Nanni e l’attrice Manuela Kustermann, amici e compagni di scena di Bene. Dice il primo: «Non penso che Carmelo non sia morto di morte naturale. Era una persona dolcissima. Non poteva avere nemici. Non se ne sarebbe andato comunque in questo modo, in maniera violenta. La sua morte, forse, l’avrebbe messa in scena. Non credo che sia stato ucciso - aggiunge - ma tutto è possibile, ormai non mi stupisco più di nulla». La Kustermann, che è stata diretta in palcoscenico da Carmelo, è assolutamente convinta che si tratti di un’«ipotesi assurda: anche se negli ultimi anni ci siamo frequentati poco - continua - so che era molto malato, aveva vari by-pass. Mi farebbe piacere comunque capire - sottolinea l’attrice - su quali fonti o certezze si basano le dichiarazioni di Maria Luisa e per quali motivi si è fatta viva solo adesso con una rivelazione così scottante. Credo - conclude sia ormai troppo tardi, a meno che la sua tesi non si basi su qualcosa di molto concreto».
La tormentata vicenda parte da lontano. Da quando il 16 marzo 2002, durante la veglia funebre, praticamente davanti alla bara dell’attore appena deceduto, si accapigliarono la sua ultima compagna, Luisa Viglietti, e la ex moglie Raffaella Baracchi. Quest’ultima, ex miss Italia, arrivò accompagnata dall’avvocato e dalla figlia Salomè, avuta da Carmelo, per cacciare di casa tutti quanti e prendere possesso dell’appartamento in via Aventina. Volarono pugni e schiaffi, perché la Viglietti, che in base al testamento aveva diritto di restare nell’abitazione, condivisa con l’attore fino agli ultimi giorni, non aveva alcuna intenzione di andarsene. solo l’inizio di una lunga catena di «cause». L’ultima si è dibattuta nell’ottobre scorso al tribunale civile di Venezia, per stabilire chi fosse il proprietario di 16 dipinti dell’artista francese Pierre Klossowski, che Bene si era portati via nel 1989, lasciando polemicamente l’incarico di direttore della Biennale Teatro.
Spirito cinico e beffardo, quello del mitico Carmelo, che continua a stupire la platea: come quando una sera, al termine di un suo spettacolo, invece di presentarsi al pubblico, mandò il cane di un tecnico a ricevere gli applausi.