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 2009  gennaio 13 Martedì calendario

ALESSANDRO CARLINI PER LIBERO


NELL’INFERNO DI GAZA I PROTAGONISTI dell’avanzata israeliana sono i cani. Si tratta di quattro zampe superaddestrati dalle truppe con la stella di David che vanno in avanscoperta nelle vie della città alla ricerca dei nascondigli dei guerriglieri di Hamas. I coraggiosi animali ricevono gli ordini via radio, grazie a uno speciale collare dal quale riescono a sentire la voce del loro addestratore.

CON LORO PORTANO ANCHE UNA piccola telecamera e un microfono affinché l’unità senta i rumori di ciò che i cani incontrano nella loro avanzata. Con queste informazioni viene poi pianificato l’assalto dell’esercito. A rivelare questa insolita arma, anche se da tempo si fa ricorso ai cani in guerra, è stato il britannico Sun. Un palestinese che ha assistito a queste operazioni ha detto: «I soldati non osano uscire dai loro tank ed entrare nelle nostre case fino a quando non hanno inviato i cani». Del resto, considerando la situazione sul campo, l’esercito israeliano sta cercando, in tutti i modi, di salvare le vite dei suoi soldati, anche sacrificando quelle dei propri animali. Le vie di Gaza, infatti, sono prese di mira dai cecchini ben posizionati sopra i tetti, ovunque ci sono trappole esplosive. Un cane può muoversi con molta più facilità e potrebbe anche venir scambiato per un qualsiasi animale che si aggira fra case e macerie. «Hanno telecamere e una sorta di walkie talkie sulle zampe – ha detto il testimone palestinese – Trasmettono quello che c’è nella casa, quindi il carro armato avanza verso l’ingresso e i soldati escono».

I QUATTRO ZAMPE APPARTENGONO alla famosa Unit Oketz, reparto da decenni specializzato nell’addestramento dei cani e arrivano da uno speciale centro dove è stata creata una palestra e un cimitero militare solo per loro. La razza scelta è il forte ma snello pastore belga: questi sono cani che possono essere trasportati dai soldati se vengono feriti. Per animali o uomini la regola è sempre la stessa: non si lascia un compagno indietro. Di recente è emerso che alcuni cani delle forze speciali britanniche (Sas) sono stati addestrati per essere paracadutati insieme alla truppe in Iraq e Afghanistan. In questo caso i pastori tedeschi sono pronti a saltare da un’altezza di oltre 7.000 metri, ben assicurati a una cinghia e dotati di maschera d’ossigeno. Subito dopo l’atterraggio, vengono mandati in perlustrazione per scovare il covo dei nemici con piccole videocamere piazzate sulle loro teste. Grazie alle immagini riprese da queste telecamere, le truppe possono visualizzare in anticipo l’ubicazione dei nemici ed evitare gli agguati. L’innovativa tattica è stata escogitata per contrastare il crescente numero di vittime nel corpo speciale britannico durante i suoi raid. I primi a utilizzarla sono stati i soldati della Delta Force statunitense. Già nella Seconda Guerra Mondiale alcuni cani erano stati addestrati a tale compito, ma da altezze decisamente inferiori. Sempre l’esercito Usa ha di recente creato un ”ospedale” da 15 milioni di dollari per i propri cani feriti al fronte. Nella base aerea di Lackland a San Antonio, in Texas, è stata aperta una struttura veterinaria per il ricovero dei cani che in questi anni sono stati impegnati nelle zone di guerra in Iraq e in Afghanistan, o in altre zone a rischio.