Franco Adriano, ItaliaOggi 13/1/2009, 13 gennaio 2009
FRANCO ADRIANO PER ITALIAOGGI
SI’, ADESSO SARA’ UN PO’ DIFFICILE per Gianni Alemanno spiegare agli altri sindaci che la Città eterna, in quanto municipio di recente costituzione (sic!) merita la deroga pressocché totale al patto di stabilità (e dunque ai limiti di spesa). Oppure perché il ministero dell’Economia, solo poche settimane fa riteneva essenziale dotare l’amministrazione del fisco di 50 milioni di euro aggiuntivi, mentre in una notte non ha eccepito a che gli stessi soldi appena assegnati per legge venissero spesi altrove, in mille rivoli: 20 milioni al fondo per gli affitti (emendamento dei relatori Massimo Enrico Corsaro e Maurizio Bernardo, entrambi Pdl), 5 milioni al risparmio per interessi degli enti locali virtuosi (emendamento di Paola De Micheli del Pd), 10 milioni al fondo di credito per i nuovi nati (emendamento di Laura Ravetto, Pdl), 13 milioni per gli eventi sportivi legati all’Expo’ 2015 (relatori) e gli ultimi 2 milioni per l’acquisto di latte artificiale e pannolini (relatori). Che dire, poi, del fatto che per superare la crisi economico-finanziaria globale e i suoi effetti in Italia è stato essenziale approvare quella norma aggiuntiva, il comma 18-bis, che assegna un milione di euro alla Fondazione G.B. Bietti di Roma per lo studio e la ricerca in oftalmologia? Istituzione sicuramente benemerita, ma perché questo centro di ricerca e non altri? Quanto avvenuto nella notte tra venerdì e sabato, presso le commissioni riunite Finanze e Bilancio, di Montecitorio, durante l’esame per la conversione in legge del decreto anticrisi, ha le caratteristiche del classico assalto alla diligenza. Che tradizionalmente avveniva sul testo della Finanziaria alla vigilia di Natale, mentre questa volta è stato rinviato a dopo la Befana. Non è l’unico caso. generale, infatti, la tendenza a approfittare del primo decreto che passa in parlamento per piazzare l’apposito codicillo (anche da parte degli stessi ministri). Ma in questo caso la riunione si è chiusa ufficialmente alle 2.40, mentre gli uffici del quarto piano della Camera dei deputati sono rimasti operativi fino alle 5 della mattina. Proprio come ai vecchi tempi. Tra gli ingredienti del ripieno c’è un po’ di tutto: politiche di carattere generale, come l’utilizzazione diffusa della posta elettronica certificata nel rapporto con la pubblica amministrazione (potrà richiederla anche un singolo cittadino), ai micro-interventi come per esempio la secretazione degli elenchi di posta elettronica degli iscritti a ordini di professionisti e collegi (proposta da Manlio Contento). E poi gli immancabili interventi a pioggia. Un po’ di soldi al Coni, un po’ all’Unire, un po’ ai giornalisti che andranno in pensione anticipata, agli autoparcheggi, al Pra (Pubblico registro automobilistico). Ma ciò che conta è che per superare la crisi finanziaria (il tema all’ordine del giorno era questo, occorre ricordarlo) ci sarà il contributo dell’emendamento di Massimo Polledri della Lega Nord, che estenderà gli effetti della porno-tax anche alle trasmissioni dei maghi sulle tv private.