Stefano Salis, Il sole 24 ore 11/1/2009, 11 gennaio 2009
LA RESISTENZA DEL BESTSELLER
A ciascuno la sua. Classifica, ovviamente. A fine anno i bilanci sono d’obbligo e gli editori, forti dei risultati forniti dagli istituti di ricerca, sbandierano le proprie cifre. Centomila copie di questo, trecentomila di quest’altro, un milione di qua e uno di là. Mettere ordine non è semplice: gli editori preferiscono – è una cultura dura da scalfire – proteggere, almeno con i media, le cifre del venduto (reale) e rimandare alle riunioni interne con "il commerciale" i rendiconti effettivi. Legittimo, per carità.
A leggere le classifiche di altri Paesi, chi è interessato, respira meglio. Inghilterra, dati Nielsen Book Scan. Prima la Rowling del Bardo. Pubblicata a dicembre, copie vendute: 856.268 (costo in media di 4 sterline: il prezzo a Londra è libero). Secondo il Guinness World Record: 10 sterline e 691.103 copie vendute da settembre. E così via: Ian McEwan – per dire un autore con pedigree letterario – con On Chesil Beach ha venduto in un anno 391.605 copie. al 12° posto assoluto. In Inghilterra Nielsen rappresenta il 90% dei punti vendita trattanti libri. In pratica è la Bibbia indiscussa del settore.
Da due anni sta facendo rilevamenti anche in Italia. Quella che vedete qui sopra è la prima uscita pubblica di questo innovativo impianto di ricerca Nielsen. I clienti sono i big editoriali: Mondadori, Rcs, Gruppo Gems, De Agostini e Disney. «Il nostro panel è particolarmente solido e affidabile – spiega Paolo Duranti, managing director per l’Italia ”. Un ampio campione: oltre 700 punti vendita tra librerie indipendendenti e di catena (di queste ultime abbiamo l’intero universo), l’80% del canale Internet, il 100% della grande distribuzione: super e ipermercati. E poi tanta accuratezza nella complessa gestione delle informazioni mutuata dai nostri colleghi anglosassoni». I risultati sono, forse, anche sensibilmente diversi dalle altre classifiche pubblicate in questi giorni. Ma più affidabili: tengono conto dei libri venduti effettivamente ai consumatori – sell out – (e non di quelli stampati e distribuiti ma magari non ancora resi agli editori dalle librerie). Anche se non conteggiano, per ora, la Gdo (garantita per il 2009), proprio per un motivo di affidabilità. Se alcune sigle di iper, come Auchan, sono in grado di rilevare le vendite di ogni singolo titolo, altre catene di supermarket registrano le vendite di libri solo per fasce di prezzo. Questa fetta di mercato vale quasi il 20% del totale, anche se concentra il fatturato probabilmente in un esiguo numero di titoli: in generale quelli già in vetta alla classifica, rafforzando così il ruolo e le cifre di vendita proprio dei bestseller. Vince Paolo Giordano (e, di nuovo, complimenti!). Abbiamo già scritto che La solitudine dei numeri primi ha venduto, secondo la dichiarazione del l’editore, un milione di copie. Non in questa classifica: mancando la Gdo, qui il «100» vale 600 mila copie. Le altre proporzioni ora sono facili da fare. Armatevi di paienza e di... calcolatrice.
certo, per esempio, che la settima e ultima puntata di Harry Potter ha venduto il milione di copie della prima tiratura (quindi una bella fetta nei supermercati); di queste, circa 50mila sono state vendute nelle edicole. E manca, in questa tabella, il fenomeno Stephenie Meyer, che, sotto Natale, ha fatto furori: ma i quattro titoli della serie «Twilight» ci sono tutti nella classifica Nielsen, dalla 12a alla 19a posizione.
Il vero fenomeno da rilevare, però, è che prevedibilmente la Meyer venderà per tutto il 2009, come faranno Harry Potter (oltre sette milioni di copie vendute della serie e una rendita sicura di 150-200 mila copie l’anno tra tutti i titoli, per i prossimi tot anni), Paolo Giordano e Stieg Larsson. E come hanno fatto gli altri libri presenti nei dati Nielsen. Date un’occhiata alla top ten: non ci sono né Oriana Fallaci, né Ruiz Zafòn (presenti però nei primi venti), usciti quest’anno. Niente Coelho, non Cristopher Paolini o Bruno Vespa. Ma ci sono, invece, tanti «bestseller di lungo corso». L’intramontabile Saviano (rilanciato dal film), la Barbery, i due (!) Hosseini e quello strano fenomeno (per l’Italia) di Allen Carr e i suoi consigli per smettere di fumare. Dei Larsson è presente solo il più vecchio.
come se le classifiche si cristallizzassero. E i libri che vendono, o di cui si parla nei media, si rafforzino sempre più. «A noi è successo con Terzani – spiega Stefano Mauri, presidente del gruppo Gems ”. Forse i palati in grado di gustare un bestseller sono oggi più che in passato. E poi c’è un effetto dovuto sia ai media, sia all’espansione avvenuta con le vendite nei supermercati, dove, di solito, la durata per le novità che vendono molto bene è maggiore che in libreria».
Il passaparola del lettore medio (che magari compra il libro solo nella Gdo) ha dunque un ritorno. «Anche Internet – continua Mauri – concentra l’attenzione di molti lettori sui pochi libri che fanno parlare. successo così per Terzani, Zafòn, poi Hosseini, poi La cattedrale del mare, Gomorra e il Riccio e La casta, i libri di Travaglio, eccetera». un fenomeno ciclico e di alta frequenza.
Ultima nota: nella Gdo italiana prevalgono i libri rilegati, quindi costosi, perché il rilegato che vende tanto ruota più in fretta e dà più margine per metro. In Inghilterra l’hardback non esiste quasi più, si punta subito sull’edizione economica. Come se noi non fossimo davvero pronti a sfruttare il mass-market con il tascabile. C’è molta strada da fare per allargare il mercato del libro.