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 2009  gennaio 16 Venerdì calendario

Le vendite di auto nuove in Giappone nel 2008 sono diminuite del 6,5% (livello più basso degli ultimi 34 anni)

Le vendite di auto nuove in Giappone nel 2008 sono diminuite del 6,5% (livello più basso degli ultimi 34 anni). In Italia -13,4 (Europa -8). In America -18 (cioè 13,2 milioni di veicoli meno del 2007). 20 miliardi di euro, l’investimento annuale dell’industria automobilistica europea in ricerca e sviluppo (fonte Acea). Ultime strategie dei produttori di auto per uscire dalla crisi: motori alternativi (elettrici, gas metano, gpl, ibridi, idrogeno, etanolo), tecnologie elettroniche per ridurre l’inquinamento, nuove leghe metalliche per diminuire il peso delle vetture. Difficile però capire i tempi per arrivare con questi prodotti sul mercato. Da anni le case produttrici portano avanti la ricerca ma soltanto alcune vetture sperimentali hanno cominciato a circolare e solo quelle ibride (motore termico abbinato a motore elettrico) iniziano a fare presa sul mercato (una su tutte: Toyota Prius). E il persistere della crisi rischia di ridimensionare i capitali investiti nella ricerca. Daniele Protti: «L’auto del domani tarderà sempre più ad arrivare se le case produttrici non vendono le auto di oggi». Secondo alcuni la rivoluzione ci sarà con l’introduzione della vettura superleggera. La svolta parte da una data: quella dell’obbligo, a partire dal 2012, di rispettare un livello medio di emissioni di CO2 di 130gr/km per i nuovi veicoli. E per raggiungere quest’obbiettivo non c’è che una strada: alleggerire le vetture. I costruttori europei (finanziati dell’Ue) saranno i primi a sfornare l’auto-piuma. Si tratterà di un’auto ecologica, progettata anche per essere spinta da motori ibridi ma già da sola (grazie al minor peso) capace di risparmiare mezzo litro di carburante ogni 100 km (parametro su un consumo medio di 5/7 litri ogni 100 km). Oltre al motore si risparmia diminuendo la resistenza al rorolamento dei pneumatici, efficienza aereodinamica e degli assi. Interventi che sommati insieme potrebbe far salire il risparmio ad un litro/100km. Al progetto lavorano sette costruttori (Fiat, Mercedes, Opel, Renault, Porsche, Volvo sotto la regia e il cooridinamento di Wolkswagen) e un pool di 30 partecipanti tra università, fornitori, laboratori, consorzi di smaltimento. Il prototipo è costato 19,2 milioni (10 a carico dell’Unione europea). Risultato: quest’auto peserà fino al 40% in meno. Ma più che il modello dell’auto, saranno le componenti ad essere veramente utili e che ogni casa potrà impiegare a piacere. Il telaio, per esempio, al 53% in alluminio, non supererà i due quintali, 100 chili meno rispetto a uno in acciaio di buona qualità. Inversamente proporzionali saranno invece i costi: per un telaio innovativo ci vorranno 1.800 euro contro i 700 necessari ad un’equivalente in acciaio. Esempi di materiali utilizzati: alluminio modellato e pressofuso da saldare con acciaio ad alta resistenza, fogli di magnesio stampato, fibre di vetro da incollare. Poi ci sono le tecnologie di saldatura ad arco, il laser, la graffatura meccanica ecc. Problema: queste soluzioni richiedono l’adattamento delle linee di produzione. Quindi altri costi. «Sono state esplorate una quantità considerevole di tecnologie d’assemblaggio e formatura dei componenti, lo scaffale di soluzioni c’è, ora la palla passa ai singoli marchi» (Nevio Di Giusto, responsabile Centro ricerche Fiat).