Leonardo Coen, la Repubblica 13/1/2009, 13 gennaio 2009
Tempi duri per la Kremlin spa. Se la guerra del gas ha sottratto, come ha detto lo stesso Putin, risorse pari ad 800 milioni di dollari, non è che le cose stiano andando meglio sul fronte del petrolio
Tempi duri per la Kremlin spa. Se la guerra del gas ha sottratto, come ha detto lo stesso Putin, risorse pari ad 800 milioni di dollari, non è che le cose stiano andando meglio sul fronte del petrolio. Per la prima volta, da dieci anni a questa parte, si è ridotta la produzione: più che altro perché è diminuita la domanda. Secondo la GP ZDU TEK (l´Agenzia Statale di Monitoraggio del Settore dei Carburanti e dell´Energia): nel 2008, infatti, il calo è stato dello 0,7% rispetto al 2007. Nel 1998, quando si ebbe un analogo fenomeno, la produzione diminuì dell´1%, toccando quota 303 milioni di tonnellate. Poi, il boom: nel 2007 la produzione annua ha raggiunto 488 milioni di tonnellate. Le previsioni per il 2008 erano ottimistiche, a tal punto che si pensava di raggiungere 490,7 milioni di tonnellate. Oggi, gli esperti prevedono un ulteriore calo per il 2009, attorno al 3,5-4%. Ha retto sostanzialmente il mercato interno, mentre si è ridotta bruscamente l´esportazione. L´economia russa, com´è noto, dipende moltissimo dalla borsa del petrolio e del gas. Il crollo dei prezzi del barile ha provocato inflazione e rincari dei prodotti di consumo. Nel 2008 il costo della vita in Russia ha subìto un aumento del 13,3% (16,5% gli alimentari, i servizi il 15,95%): record degli ultimi sei anni. Secondo il ministero dello Sviluppo economico, è lecito attendersi una ulteriore crescita dei prezzi tra il 10 e il 12%. Così, oggi, la parola d´ordine di imprenditori e finanzieri è «risparmiare». Leonardo Coen