Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2009  gennaio 05 Lunedì calendario

Non si capisce se Alfredo Cazzola sarà il candidato Pdl a sindaco di Bologna. Lui vuole fare una lista civica, non si sa se di destra o di sinistra, e a Forza Italia questo non piace

Non si capisce se Alfredo Cazzola sarà il candidato Pdl a sindaco di Bologna. Lui vuole fare una lista civica, non si sa se di destra o di sinistra, e a Forza Italia questo non piace. Nato alla Bolognina e cresciuto all’oratorio dei Salesiani, da bambino giocava a calcio: «Tutto smilzo e grandi polmoni. Ero un po’ libero e un po’ mediano. Un tipo alla Romano Fogli». A diciott’anni, senza diploma, con il sacco a pelo se ne va in giro per l’Europa. Quando torna sa parlare l’inglese, il tedesco e lo svedese. Compra il Motor Show che è una fiera di paese e ne fa un avvenimento internazionale: lo vende, con il Lingotto di Torino e lo Smau di Milano, al colosso fieristico francese GL Events di Lione. I soldi che guadagna li reinveste tutti. Compra la Virtus Bologna di basket che con lui in dieci anni conquista 4 scudetti e una Eurolega. Vende: tre anni dopo la squadra porta i libri in tribunale e finisce in serie B. Compra nel 2005 il Bologna calcio in serie B, lo porta in A. Ha da poco venduto le sue quote. Dice d’aver comprato le squadre solo per «fare qualcosa di buono per due bandiere in difficoltà». Però girare per la città e prendersi gli applausi della gente gli piace. Il suo rapporto con l’amministrazione Cofferati: «Da lettino psicanalitico». Non sopporta se gli dicono che è una specie di Berlusconi.