varie, 12 gennaio 2009
Mario Ricolfi di anni 90 e Maddalena Gaballo di anni 82. Marito e moglie da più di quarant’anni, lei era originaria del Veneto, lui, ex generale dell’esercito e direttore di banca in pensione, un figlio di primo letto che fa il medico a Senigallia, era nato a Torino
Mario Ricolfi di anni 90 e Maddalena Gaballo di anni 82. Marito e moglie da più di quarant’anni, lei era originaria del Veneto, lui, ex generale dell’esercito e direttore di banca in pensione, un figlio di primo letto che fa il medico a Senigallia, era nato a Torino. I due vivevano a Lecce in un appartamento elegante del centro, facevano vita appartata, avevano pochi amici, e in zona si vedevano giusto quando uscivano per fare la spesa oppure - ma di rado - quando andavano a vedere un film al cinema sotto casa. L’altra sera il Ricolfi aspettò che la consorte s’appisolasse davanti alla tv sul divano del soggiorno, poi tirò fuori da un cassetto la sua Browning 7.65 della metà del secolo scorso e le sparò due colpi nella testa. Subito dopo scrisse un biglietto al nipote Antonio per raccontargli la sua paura «dell’incapacità fisica e mentale» e del futuro («Il denaro non manca, ma chi ci porterà avanti?»), scrisse pure che non ce la faceva più a gestire i suoi sei appartamenti, «case vuote che si autorovinano», e che la sua Maddalena non aveva sofferto, perché «dormiva». Quindi posò carta e penna sul divano, si puntò l’arma alla tempia, e fece fuoco. Giovedì 8 gennaio in una palazzina di via Pisanelli, al civico 14, nel rione San Lazzaro, a poche centinaia di metri dal centro di Lecce.