varie, 12 gennaio 2009
Cristina Prior, 45 anni. Originaria di Mestre ma residente a Marocco di Mogliano in provincia di Treviso, madre di una diciottenne e di Raffaele, 11 anni, depressa da cinque anni, non sopportava più un’esistenza di privazioni e debiti perdipiù fianco a fianco con la suocera malata, così litigava di continuo col marito Daniele Battocchio, 49 anni, commerciante all’ingrosso di tessuti
Cristina Prior, 45 anni. Originaria di Mestre ma residente a Marocco di Mogliano in provincia di Treviso, madre di una diciottenne e di Raffaele, 11 anni, depressa da cinque anni, non sopportava più un’esistenza di privazioni e debiti perdipiù fianco a fianco con la suocera malata, così litigava di continuo col marito Daniele Battocchio, 49 anni, commerciante all’ingrosso di tessuti. L’altra notte, prima delle due, mentre il bambino dormiva nella stanza accanto, i coniugi, indosso i pigiami, presero a discutere furiosamente in camera da letto e a un certo punto il Battocchio, afferrato un cuscino, lo pigiò sul volto della Prior finché quella non smise di respirare. Quattro ore dopo telefonò alla cognata («Ho ucciso tua sorella e sto per ammazzarmi, vieni a prendere il bambino, le chiavi sono fuori dalla porta»), andò in cucina, sistemò una barra di ferro nello sfiatatoio, ci legò una corda bianca, l’altro capo se lo passò attorno al collo, e si lasciò penzolare senza però riuscire a morire. Ricoverato in ospedale, quando uscì dal coma farmacologico non ricordava nulla: «Io avrei ucciso mia moglie?». Nottata tra domenica 11 e lunedì 12 gennaio in un appartamento al quarto piano in piazza Sant’Antonio 14 a Marocco di Mogliano in provincia di Treviso.