Paola Coppola, la Repubblica 11/1/2009, 11 gennaio 2009
TORNA L’ETA’ DELL’ORO IN ITALIA SCATTA LA CACCIA AI GIACIMENTI
L’ oro luccica anche in tempi di crisi. Se lo tiene stretto chi ce l’ ha, lo predilige chi vuole fare un investimento, cerca miniere chi ne vuole trarre profitto, perché la "carne degli dei", come lo chiamavano i faraoni, offre certezze, è un bene rifugio contro la recessione globale. Nel 2007 la domanda ha superato del 59 per cento la produzione mineraria, nel 2008 è scesa e poi ha recuperato nel terzo trimestre. A marzo dello scorso anno il prezzo dell’ oro ha raggiunto i 1.023 dollari l’ oncia, la previsione è che nei prossimi mesi superi ancora la soglia dei mille. A dispetto dei tagli, non si ferma neanche la nuova corsa all’ oro del XXI secolo: nel 2009 gli analisti prevedono che la sua estrazione potrebbe diventare più conveniente, e le aziende minerarie continuano la caccia a nuovi giacimenti, anche in Italia, dove ottenere un eventuale permesso per l’ estrazione è più complicato ma le concessioni per la ricerca sono tra le più economiche d’ Europa. Se gli investitori si concentrano sui fondi di investimento che usano l’ oro come garanzia, i gioielli rappresentano ancora i due terzi della domanda. Il settore non è stato immune dalla crisi, ma i prodotti di marca, anche in tempi di magra, continuano a essere acquistati. Lo scorso anno ha segnato una pesante caduta della domanda per volume. Negli Stati Uniti, ad esempio, il settore ha registrato un meno 29 per cento e nell’ ultimo trimestre del 2008 si è accelerato il fenomeno dei fallimenti, che dalle piccole gioiellerie ha contagiato anche le catene di grandi dimensioni. Le cose sono andate diversamente in Europa: il crollo della domanda per volume c’ è stato (Italia meno 15 per cento, Gran Bretagna meno 26 per cento), ma hanno tenuto i prodotti di marca a più forte valore aggiunto. Un’ indagine sui beni di lusso condotta in diversi paesi del mondo dal World Gold Council, e diffusa lo scorso dicembre, mostra che i gioielli in oro "tirano" anche in questo periodo e sono preferiti ai gadget elettronici e agli accessori di moda da chi vuole fare un investimento. L’ oro giallo più dell’ oro bianco, ritenuto meno prezioso e apprezzato più per lo stile e il design che per le caratteristiche di solidità e affidabilità. Gli italiani però sono più prudenti nell’ acquisto, la fiducia dei consumatori - registra l’ indagine - è inferiore a quella degli altri Paesi, si compra se c’ è un’ occasione speciale. L’ ossessione per l’ oro strettamente legata alla cultura locale fa dell’ India il maggiore compratore di gioielli al mondo, seguita a partire dal 2007 dalla Cina, Paesi poco inclini a farsi suggestionare dal prezzo che uomo e ambiente devono pagare per ottenere il materiale. Un esempio: la miniera di Batu Hijau sull’ isola di Sumbawa (Indonesia), che è stata aperta nel 2000 da una società statunitense e che potrebbe esaurirsi entro 20 anni, dà lavoro a 4 mila indonesiani ma le pietre di scarto che ha prodotto hanno sepolto la foresta pluviale. L’ oro è un bene che fa gola, anche perché è raro: fino a oggi, e soprattutto negli ultimi 50 anni, ne sono state estratte 161 mila tonnellate, ma i giacimenti più ricchi si stanno esaurendo. Pochi quelli trovati recentemente. Giacimenti si cercano anche in Italia: due le società canadesi che hanno ottenuto la concessione per individuarli in Toscana. A dicembre scorso invece sono rimasti in strada i 47 dipendenti della Sardinia Gold Mining, che ha chiuso la miniera di Furtei, in Sardegna. Il giacimento superficiale sarebbe esaurito e i vertici della società canadese hanno valutato che non era più economico estrarre l’ oro in profondità. Ora resta un’ area da bonificare dai metalli pesanti usati per l’ estrazione.