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 2009  gennaio 08 Giovedì calendario

SARKOZY RIVOLUZIONA LA GIUSTIZIA


La rivoluzione d’inizio anno nella magistratura francese è stata confermata ieri da Nicolas Sarkozy davanti alla Corte di Cassazione. Soppressa la figura del giudice istruttore, e con essa anche quella del giudice di libertà chiamato a pronunciarsi sulla detenzione provvisoria, più spazio al contraddittorio fin dall’inizio del procedimento attraverso «udienze pubbliche collegiali». Le proteste che avevano subito salutato le anticipazioni di martedì e quelle di un centinaio di avvocati e giudici istruttori assiepati sulle scalinate del Palazzo di Giustizia, non hanno intaccato la determinazione del presidente nei confronti della riforma: «Un giudice incaricato dell’inchiesta non può ragionevolmente curarsi allo stesso tempo della garanzia dei diritti della persona messa in esame», ha motivato Sarkozy intervenendo davanti alla più alta giurisdizione dell’ordine giudiziario del Paese.
Dell’abolizione del giudice istruttore si parla da decenni, nonché delle difficoltà insite nel doppio ruolo di chi deve cercare simultaneamente indizi a carico e a discolpa dell’indagato. in realtà la "variante" proposta da Sarkozy a inquietare buona parte degli addetti ai lavori: il giudice istruttore sarà sostituito da un giudice dell’istruzione che seguirà lo svolgimento dell’inchiesta senza però indagare in prima persona. La nuova figura - ed è qui che si concentra il succo della protesta - verrà dalla Procura, dipendente dal ministero di Giustizia e quindi del potere politico: «Procuratore=giustizia dipendente dalla politica=giustizia a due velocità», si leggeva ieri nei cartelloni di protesta davanti al Palazzo di Giustizia.
Ma quella del giudice istruttore non è l’unica novità. Il presidente della Repubblica ha preannunciato, di fatto, la soppressione di un’altra figura, quella del giudice di libertà e detenzione, istituita solo nel 2000. D’ora in poi le richieste di carcerazione (e libertà) provvisoria dovranno essere esaminate nell’ambito di un’udienza pubblica collegiale, così come l’esame delle accuse. Quello che Sarkozy vuole introdurre è un vero habeas corpus alla francese, capace di instaurare un contraddittorio fin dalle prime battute del processo. Il presidente ha giudicato la custodia cautelare «un provvedimento sufficientemente grave da implicare un’udienza collettiva pubblica» e si è detto pronto a riattualizzare questa antica procedura del diritto anglosassone con la quale si garantiscono le libertà individuali obbligando la comparizione immediata, davanti a un giudice, di tutte le persone arrestate proprio per evitare e limitare le detenzioni arbitrarie.
Lo stesso presidente ha inoltre confermato la depenalizzazione del reato di diffamazione. Secondo un progetto di legge già allo studio presso il ministero della Giustizia tale reato sarà iscritto nel codice civile dando diritto alle vittime, nella maggior parte dei casi, a un risarcimento.