Lavinia Farnese, Novella 2000, n. 3, 15/01/2009, pp. 56-59, 15 gennaio 2009
Gianmarco Tognazzi. Papà Ugo lo avrebbe voluto agronomo. *** E’ stato ribattezzato ”Gian Marcovich” per via della somiglianza con un altro attore, John Malkovich
Gianmarco Tognazzi. Papà Ugo lo avrebbe voluto agronomo. *** E’ stato ribattezzato ”Gian Marcovich” per via della somiglianza con un altro attore, John Malkovich. *** Sarà il commissario Anastasi nella fiction Il bene e il male (Raiuno). A teatro con La panne, la notte più bella della mia vita. *** E’ sposato con Valeria Pintore. L’incontro tra i due è avvenuto «grazie a Sergio Cammariere: per me un fratello acquisito, per mio padre un quinto figlio. Dopo il successo di Sanremo, nel 2003, lo seguivo in giro nei suoi tour. Quella sera ero, per l’occasione, a Sassari. A quel concerto conobbi Valeria. L’ho capito subito, che sarebbe dovuta diventare mia moglie: mi è arrivata una botta di quelle che senti una volta nella vita. La incontrai per caso, nel locale. Parlammo solo. Non ci scambiammo numeri di telefono. Avevo saputo però da una sua amica che lavorava al Comune di Sassari: si occupava di verde urbano. Così, la cercai disperatamente, la mattina dopo, prima di ripartire. Le dissi: ”Andiamo a cena”. Mi sentii rispondere: ”Ma anche no”. Mi accontentai del numero. Da Roma, la tempestai di messaggi per una settimana. ”Vengo e ti rapisco”, le scrissi. Lo feci davvero. La presi e la portai dall’altra parte della Sardegna. Poi con me, a Roma. Per tre anni abbiamo vissuto insieme. Poi, il matrimonio. In Comune e in segreto. Due anni fa è nato l’altro grande amore della mia vita: Andrea Viola. Fa ridere: ha gli occhi di mio padre, su un fisico da bambolotta». *** Del padre ricorda: «Ugo andava d’accordo con lo stolto e col re. Non aveva pregiudizi. Ha saputo guardare avanti, anticipando i tempi. Dalla famiglia allargata alla pensata del torneo di tennis, ai vizi e alle sue debolezze per le donne. E ci ha sempre messo la faccia. Ognuno di noi (fratelli, ndr) ha qualcosa di lui: Ricky il suo amore per la cucina, Maria Sole la sua chiave intimista. Da piccoli, Ugo ci coinvolgeva sempre nei suoi film. Per noi era un gioco, un turno. Ma sapeva essere com’è la vita: imbeccarti e cazziarti. Ti faceva assaporare la bellezza del cinema, per poi dirti: tu devi saper fare una roba seria. A tre anni mi portava a vedere il Milan, negli spogliatoi, tra i giocatori. Poi però scuoteva la testa se, da ragazzetto, volevi andare tutte le domeniche allo stadio». *** Cura, a nome del padre, un profilo su Facebook e uno su My-space. Gli ha costruito anche un sito: Ugotognazzi.com. *** Ha detto di aver preso in vita sua due schiaffi da suo padre. Una volta per i pennarelli. «Quelli che usava per scrivere le ricette e disegnare i menu: se glieli toccavi s’arrabbiava». L’altra volta «Quando sono uscito dal cancello di casa. Avrò avuto dieci anni, ero una palla di grasso di rara bruttezza, fuori c’erano gli anni Settanta, il clima era pesante: da scuola, mi riportavano subito in villa. Era il mondo, con Dino Risi e Mario Monicelli, che entrava in casa mia, ma io non ero nel mondo. Così un giorno, scavalcai il cancello; mio padre me le diede di santa ragione». *** «A 15 anni, quando papà era fuori per lavoro rubavo le chiavi del suo ufficio a Roma, in via Giulia, e fuggivo, dalla campagna verso la città, col treno delle cinque. Dormivo lì. Poi, in quell’appartamento ci andai proprio a vivere col mio amico Sergio Cammariere. Il mio mondo per dieci anni è stato sul soppalco, dalle otto di sera alle otto di mattina, in compagnia di amici, tutti giovani artisti in fermento, tra spaghettate e moka da dieci: con Alex Britti, quando non era ancora Alex Britti, Max Gazzè, quando non era ancora Max Gazzè. Dopo via Giulia, amo Campo dei Fiori. Lì ci viveva la mia prima fidanzata, Elisabetta Ferracini, la figlia di Mara Venier. Eravamo ragazzini spensierati… Ora siamo amici». *** Tra le ex di Gianmarco anche Federica (Giuppi) Izzo, sorella di Simona.