Novella 2000, n. 3, 15/01/2009, p.86 L’articolo è stato riportato interamente., 15 gennaio 2009
«Scusi dottore, mi fa un lifting ai piedi?». Non è la battuta di Sex and the City, ma la richiesta più insistente che i chirurghi plastici di Oltreoceano si ritrovano a fronteggiare
«Scusi dottore, mi fa un lifting ai piedi?». Non è la battuta di Sex and the City, ma la richiesta più insistente che i chirurghi plastici di Oltreoceano si ritrovano a fronteggiare. L’obiettivo delle signore in lista d’attesa è quello di entrare in scarpe bizzarre, dai tacchi vertiginosi, senza sentire male alle estremità e, soprattutto, mostrando ditina e calcagni perfetti. Tra le prime c’è la solita Victoria Beckham, che ha recentemente confessato di aver fatto ricorso alla chirurgia per rimuovere calli e piccole nodosità create dalle scarpe troppo strette che abitualmente indossa. Ed è già allarme fra gli specialisti, subissati da strane richieste. Il chirurgo estetico Paolo Gottarelli ammonisce: «Questo genere di operazioni non migliora l’estetica del piede, anzi, lascia solo cicatrici visibili». Ma Oltreoceano l’attività della guru newyorchese del bisturi, la dottoressa Suzanne Levine, non conosce sosta. La Levine usa il laser per rafforzare la caviglia sottoposta allo stress dello stiletto o le iniezioni di collagene nei talloni, ricostruisce le unghie e abla in parte o in toto le dita per entrare nei sandali Jimmy Choo, le scarpe di Sarah J.Parker. Demi Moore, per esempio, ha ridotto con la liposuzione la parte grassa del piede e del ginocchio interno. Il trend è in arrivo anche in Italia. Ma Gottarelli ammonisce: «Lifting e liposuzione in questa zona sono molto dannosi: il rischio di danneggiare il fascio vascolo-nervoso è molto elevato. L’intervento ha lunghi tempi di guarigione e provoca edema post operatorio. L’ablazione delle dita comporta vistose cicatrici, ed è impensabile il filler sotto il tallone per creare un’imbottitura pro-tacchi: l’estetica del piede si affida a un podologo e non deve riguardare la chirurgia plastica».